Fratelli aggrediti a Pedrengo
Le telecamere sono al setaccio

Le telecamere installate a Pedrengo potrebbero aver ripreso l'aggressore di Marco ed Erika Bergamelli. I carabinieri hanno infatti acquisito le riprese che il sistema di videosorveglianza del paese ha registrato la notte in cui i due fratelli sono stati accoltellati.

Le telecamere installate a Pedrengo potrebbero aver ripreso l'aggressore di Marco ed Erika Bergamelli. I carabinieri hanno infatti acquisito le riprese che il sistema di videosorveglianza del paese ha registrato la notte in cui i due fratelli sono stati accoltellati.

«I carabinieri li hanno subito chiesti alla nostra polizia locale, che li registra e li custodisce per sette giorni - spiega il sindaco di Pedrengo, Gabriele Gabbiadini -. Le telecamere sono posizionate nelle cosiddette zone sensibili del paese, come gli edifici pubblici, le scuole, le strade di ingresso e uscita».

La villetta in cui vive la famiglia Bergamelli, in via Maj, è a poche decine di metri dal municipio. «Quella strada è residenziale e lì, purtroppo, le telecamere non ci sono. Ma ci sono davanti al Comune e nelle vie di accesso al paese, e quindi potrebbero aver ripreso l'aggressore mentre fuggiva o arrivava a Pedrengo. Ce lo auguriamo tutti».

In paese, da venerdì scorso, non si parla d'altro che di quel ladro che alle 2 del mattino è entrato nella villetta a schiera per rubare e ha finito per sferrare una coltellata a Erika e sette a suo fratello Marco, che ha rischiato la vita.

«C'è paura adesso tra i cittadini, soprattutto la sera. È inspiegabile tanta violenza per commettere un furto - continua Gabbiadini, che il giorno dopo l'aggressione aveva inviato un messaggio di solidarietà alla famiglia - e spero che questo episodio sia legato a un genere di criminalità occasionale».

Le condizioni di Marco, ricoverato nel reparto di Chirurgia dell'ospedale Bolognini di Seriate, sono stazionarie. È ancora sotto effetto di antidolorifici e antibiotici ma il peggio è passato. I carabinieri del Nucleo investigativo non sono ancora andati ad ascoltarlo: lo faranno quando sarà in grado di parlare per raccontare quella terribile notte e - è la speranza di tutti - riconoscere la fotografia del suo aggressore.

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