Tentorio scrive al ministro Severino
«Non si fa così in democrazia»

Il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, ha scritto al ministro della Giustizia, Paola Severino, per dimostrarle tutta la sua contrarietà per la decisione di rescindere il contratto per la Scuola di Magistratura a Bergamo: «Non si fa così in democrazia».

Il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, ha preso carta e penna e ha scritto al ministro della Giustizia, Paola Severino, per dimostrarle tutta la sua contrarietà per la decisione di rescindere il contratto per la Scuola di Magistratura a Bergamo: «Non si fa così in democrazia».

La lettera è stata inviata per conoscenza anche al presidente del Consiglio, Mario Monti, al ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, al ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, al presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e al deputato del Pdl Gregorio Fontana. Ecco la lettera integrale.

«Ho avuto in copia la lettera con cui il Suo Ministero risolve il contratto di locazione della sede della Scuola di Bergamo. Sono stupito, deluso e molto arrabbiato. Prima di tutto per motivi politico-amministrativi, poiché il Suo Ministero più volte - l'ultima solo quattro mesi orsono, con la visita del prof. Onida, evidentemente mandato alla sbaraglio - aveva garantito la Scuola di Magistratura a Bergamo».

«Secondariamente per lo spreco di pubblico denaro che il Ministero ha fatto e ha fatto fare a Comune e Provincia, con promesse clamorosamente non mantenute: 240.000 euro il Comune, 240.000 euro la Provincia oltre a 550.000 euro il Demanio-Ministero. Totale: 1.030.000 euro!!».

«A tutto ciò si aggiunge la grave scorrettezza di non avere ricevuto il Presidente della Provincia e me, che abbiamo avanzato almeno quattro volte la richiesta, senza l'educazione nemmeno di una risposta. Non si fa così in democrazia!».

«La Comunità bergamasca merita rispetto e io denuncio fortemente che non l'ha avuto. Tanto più che Comune e Provincia si erano resi disponibili addirittura a pagare mobili e attrezzature. Poiché vorrei proprio che ci si dicesse in faccia i motivi della grave inadempienza del Suo Ministero, chiedo, unitamente al Presidente della Provincia, di essere ricevuto con doverosa urgenza e personalmente da Lei. Non mancherò comunque di comunicare in tutti i modi alla gente bergamasca la gravissima offesa di cui è stata vittima». Saluti.

Franco Tentorio

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