Lega: Maroni verso l'elezione
Domenica incoronazione a segretario

Di fronte a poche centinaia di militanti (ma il grosso del popolo padano è previsto per la giornata di domenica), si è svolta sabato 30 giugno al Forum di Assago la prima giornata del primo congresso federale della Lega Nord dell'era post Bossi.

Di fronte a poche centinaia di militanti (ma il grosso del popolo padano è previsto per la giornata di domenica), si è svolta sabato 30 giugno al Forum di Assago la prima giornata del primo congresso federale della Lega Nord dell'era post Bossi.

Quello che in molti hanno ribattezzato il congresso della «Lega 2.0» si è aperto in mattinata con la formalizzazione della candidatura di Roberto Maroni quale candidato unico, sostenuto da 400 delegati su 630, alla carica di segretario del partito.

Sono poi state presentate, da vari rappresentanti del partito, una decina di mozioni, tra le quali quelle dell'europarlamentare Mario Borghezio, che chiede di mettere al centro del programma della nuova Lega la battaglia secessionista, quella che chiede la privatizzazione della Rai e l'abolizione del canone e una, sottoscritta tra l'altro dal triumviro Manuela Dal Lago, che chiede l'abolizione della legge Merlin e la legalizzazione della prostituzione.

E proprio da Mario Borghezio è giunto il primo grattacapo per Roberto Maroni: »La nostra battaglia indipendentista continua, su questo saremo la spina nel fianco del nuovo segretario. Il nuovo segretario se lo ficchi bene nelle orecchie, noi non saremo mai democristiani».

A Borghezio, che chiedeva anche spazio per le correnti all'interno del movimento leghista, a risposto a distanza Roberto Calderoli: «Non ci saranno delle correnti all'interno della Lega 2.0. Non c'è nulla nello statuto che parla di correnti, ma per me dovrebbero essere vietate - ha commentato -, perché tutti devono essere dalla stessa parte, quella della Lega. Il nostro partito deve essere un contenitore degli autonomisti, degli indipendentisti, degli scissionisti, dei federalisti, che sono tutte declinazioni di un unico sentimento, quello della Padania libera».

A chiudere la prima giornata del Congresso della Lega Nord è stato il sindaco di Verona e segretario della Liga Veneta, Flavio Tosi. «Abbiamo vissuto momenti difficili, ma - al di là del comportamento scorretto di poche persone che hanno infangato la Lega - siamo ancora qua. Siamo gli unici a poter dire chi ha sbagliato fuori. Per essere credibile devi fare la svolta fino in fondo, quindi chi ha sbagliato, per rispetto dei nostri militanti, non può più far parte del movimento - ha spiegato Tosi -. Meno slogan, meno demagogia, dobbiamo essere più concreti e tornare a difendere la nostra terra».

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