Saldi, via al piccolo trotto
E niente code nei negozi

E' scattato questa mattina l'appuntamento con lo shopping d'occasione. In Lombardia i saldi dureranno anche quest'anno 60 giorni. Le vendite promozionali non hanno soddisfatto le grandi aspettative. Dall'Ascom un vademecum per il corretto acquisto degli articoli.

E' scattato questa mattina l'appuntamento con lo shopping d'occasione. In Lombardia i saldi dureranno anche quest'anno 60 giorni. Le vendite promozionali non hanno soddisfatto le grandi aspettative, così i commercianti sperano di rifarsi con la stagione dei saldi.

Tuttavia, stando alle indicazioni delle prime ore del mattino, all'apertura dei negozi non si sono registrate code. Al massimo un po' più di affollamento in alcuni centri commerciali-

“L'avvio dei saldi è un momento importante ed atteso come non mai quest'anno – sottolinea Paolo Malvestiti, presidente Ascom- . Quest'anno i saldi partiranno con una percentuale di sconto più alta dello scorso anno, con una media che va dal 40 al 50 per cento”.

Si scardinano così i meccanismi degli sconti progressivi al rialzo, con una gara nel destare l'attenzione con sconti irresistibili: “La procedura di avvio delle vendite di fine stagione al 30 per cento per poi salire al 40 e rilanciare ancora al 50 per cento sembra ormai volgere al termine. Quest'anno con i magazzini pieni si cerca in tutti i modi di carpire l'attenzione dei consumatori con offerte davvero vantaggiose. I commercianti scongiureranno il rischio di veder partire per le ferie quei pochi acquirenti a caccia di capi a prezzi d'occasione”.

Del resto la partenza dei saldi è la “frazione” più importante della corsa agli sconti: “I primi dieci giorni decidono le sorti dell'andamento delle vendite di fine stagione. Per cogliere al meglio l'opportunità dei saldi in una stagione difficile, caratterizzata dagli ulteriori tagli da parte delle famiglie alle spese, si cerca di fare davvero il possibile per attrarre i consumatori”. Le vendite promozionali, con sconti dal 20 al 30 per cento in media, sono state il banco di prova della disponibilità ad acquistare da parte dei bergamaschi. “Il bilancio nella nostra provincia è stato deludente, vuoi per la discrezionalità nel fare promozioni, vuoi per la tendenza a rinviare gli acquisti. Le promozioni riguardavano solo alcuni articoli e sono serviti più che altro come invito all'acquisto. Anche se gli sconti erano dal 20 al 30 per cento in media le vendite non hanno soddisfatto le aspettative. La sensazione è che la gente che è intenzionata a fare acquisti temporeggi in attesa che i tagli al cartellino diventino più consistenti”.

Il vademecum per gli acquisti
Ascom ricorda per il corretto acquisto degli articoli in saldo alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo iniziale di vendita e lo sconto in percentuale, è facoltà indicare anche il prezzo di vendita ribassato, mentre è vietato indicare qualsiasi altro prezzo. E' facoltà del commerciante - anche se fortemente consigliato- indicare anche il prezzo del capo ribassato, mentre è vietato esporre qualsiasi altro prezzo.

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