Morì nell'82, odissea risarcimento
I familiari sono ancora in attesa

«Abbiamo atteso 29 anni per avere giustizia». E altri 8 mesi senza essere ancora pagati. Una storia di ordinaria burocrazia quella degli eredi dell'uomo morto nel novembre 1982 in un incidente stradale all'incrocio Vittorio Emanuele II-Tasca-Petrarca.

«Abbiamo atteso 29 anni per avere giustizia». E altri 8 mesi senza essere ancora pagati. Una storia di ordinaria burocrazia quella degli eredi dell'uomo morto nel novembre 1982 in un incidente stradale all'incrocio Vittorio Emanuele II-Tasca-Petrarca.

Una vicenda complessa, costata a Palafrizzoni 2,4 milioni di debito fuori bilancio. E tanto, tanto, dolore ai familiari. «Dopo la sentenza del giugno 2011, a novembre il nostro legale è stato contattato dal Comune che ha proposto una transazione a 1,5 milioni di euro» spiega la figlia della vittima.

Alla fine l'intesa viene trovata a 1,6: «Abbiamo rinunciato a un terzo del risarcimento, ma volevamo chiudere una volta per tutte questa vicenda che si trascina da 30 anni». E poi «sappiamo che le finanze del Comune non attraversano un momento facile: diciamo così, con la nostra rinuncia abbiamo finanziato un'opera pubblica per la città...». Da 800 mila euro, per la precisione.

Tutto bene, quindi. Il Comune vuole chiudere in fretta la partita, e lo mette per iscritto, dando la disponibilità a liquidare la somma alla vedova e ai due figli entro fine dicembre. Poi passa a gennaio 2012, ma la prima firma sulla transazione (quella dei parenti della vittima) arriva solo a febbraio. A quel punto la palla è tutta nel campo del Comune, e qui cominciano i problemi.

Alla fine questa vicenda dovrebbe chiudersi tra qualche giorno: quasi 30 anni dopo.

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