Mediatore arrestato, gli ex vicini:
aveva sotto casa gente arrabbiata

«Abbiamo visto più volte arrivare gente sotto casa, arrabbiata e minacciosa, che lamentava di essere stata truffata. E lui che si chiudeva dentro». Sembra non destare molte sorprese, nel cortile di via Donizetti 21 a Verdello, la notizia dell'arresto di Christian Limonta.

«Abbiamo visto più volte arrivare gente sotto casa, arrabbiata e minacciosa, che lamentava di essere stata truffata. E lui che si chiudeva dentro, non facendosi trovare». Sembra non destare molte sorprese, nel cortile di via Donizetti 21 a Verdello, la notizia dell'arresto di Christian Limonta.

Il 37enne è nato e cresciuto qui, in pieno centro storico, a due passi dalla chiesa parrocchiale. Per molti anni ha vissuto con il padre e con la madre, quest'ultima trasferitasi poi in Puglia, sua terra d'origine. Negli ultimi anni e fino al 2009 aveva poi abitato da solo, prima di «volatilizzarsi» senza dire nulla, come spiegano i vicini.

«Posso dire di averlo visto nascere - sottolinea una di loro - ed era stato un bravissimo ragazzo, almeno fino a qualche anno fa. Poi le cose sono cambiate e lui non è stato più la persona che conoscevamo. In passato faceva l'elettricista alle dipendenze di un'azienda».

Poi, circa otto anni fa, aveva abbandonato la sua professione iniziando a fare il mediatore e il consulente finanziario, e poco dopo sono cominciati i guai. «Ha cominciato a chiudersi - continua un'altra vicina di casa -, a diventare un'altra persona e negli ultimi anni anche i rapporti si sono degradati. Crediamo sia finito in qualche brutto giro. Sta di fatto che sempre più persone venivano a cercarlo a casa per qualcosa che era andato storto, lo minacciavano, mentre lui si barricava dentro».

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