Al Sociale si lavora sul ponte tibetano
Mai: da lunedì trasloco di 5 mila volumi

Alla biblioteca Mai sono entrati in azione gli «uomini ragno», al Teatro Sociale è la volta del ponte tibetano. Chiamiamoli «cantieri creativi»: dove la materia è particolarmente delicata, si sperimentano modalità d'intervento «all'altezza».

Alla biblioteca Mai sono entrati in azione gli «uomini ragno», al Teatro Sociale è la volta del ponte tibetano. Chiamiamoli «cantieri creativi»: dove la materia è particolarmente delicata (trattandosi soprattutto di contenitori storici), si sperimentano modalità d'intervento «all'altezza».

E mai termine fu più appropriato, visto che sia nel caso della biblioteca sia nel caso del teatro il personale specializzato lavora «sospeso». Là per capire il grado di deterioramento del soffitto (che dal sopralluogo di venerdì 13 luglio appare meno grave del previsto, anche se da lunedì scatterà il trasloco di 5 mila volumi), qui per rendere resistenti al fuoco i tiranti in legno delle otto capriate.

Partirà a breve (la Giunta ha affidato alla ditta Luigi Vitali di Zogno, già esecutrice di lavori in loco e quindi con i requisiti adatti, l'incarico per un importo di 11 mila euro) la messa in sicurezza delle capriate, l'ultima richiesta dai vigili del fuoco per rendere definitivamente agibile l'opera progettata da Pollack, inaugurata nel 1808 e restaurata dal 2006 al 2009, quando è tornata in attività.

Un malato grave, ma forse non gravissimo, pare invece essere la Mai. Nello scenario a tinte fosche che da tre settimane incombe sulla biblioteca, si fa largo un briciolo di ottimismo. Dai primi risultati delle indagini che nei giorni scorsi hanno visto le guide alpine Yuri Parimbelli e Adriano Greco impegnati, sotto la guida dell'ingegner Pier Paolo Rossi, a sondare la volta del salone Furietti, emerge un quadro non proprio catastrofico.

«La situazione - ha spiegato durante il sopralluogo di venerdì l'assessore Saltarelli - è meno grave di ciò che sembrava inizialmente. L'intervento resta comunque molto delicato e volendo affrontare tutti gli acciacchi che affliggono l'edificio – dalla volta al riscaldamento dagli infissi alla facciata – l'investimento resta quello ipotizzato nei giorni scorsi: un milione e mezzo di euro».

Nel frattempo si metterà mano al prezioso «contenuto» della sala. Da lunedì, grazie anche alla collaborazione della Protezione civile, partirà il trasloco dei 5 mila volumi conservati in questo centralissimo spazio della biblioteca. «Verranno trasferiti al quarto piano - conferma la direttrice della Mai Elisabetta Manca - dove libereremo gli scaffali, trasferendo una parte dell'archivio - circa 2.500 faldoni - nei magazzini comunali di Gorle. Si tratta di un lavoro che richiederà circa due settimane e che consentirà comunque la consultazione a richiesta di tutti i nostri libri».

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