«Green Hill», sequestrato canile
In azione forestali bergamaschi

Il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di «Green Hill», la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Anche forestali bergamaschi nell'operazione. Sola (Idv): «Finalmente, era canile degli orrori».

Il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di «Green Hill», la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (Nirda). È presente anche personale della Questura di Brescia. Sequestrati cani di razza beagle e l'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Tra i reati contestati quello di maltrattamento di animali.

Il Corpo forestale dello Stato in una nota precisa: «Allo stato attuale le operazioni di sequestro sono ancora in corso e andranno avanti per diverse ore. Non si conosce ancora - si legge nella nota - l'entità numerica dei cani beagle sequestrati in quanto la struttura da ispezionare è molto vasta. I cuccioli di beagle non potranno comunque uscire dall'azienda. I rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl. Avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali. Tre persone sono indagate in concorso fra loro per il reato di maltrattamento di animali».

«Una storica vittoria a tutela dei diritti animali. I reati che sarebbero stati commessi, provocando indicibili sofferenze ai beagle in quello che si profila come un "canile degli orrori", sono inammissibili e vanno puniti». Questo il commento del consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola alla notizia del sequestro del canile di Montichiari.

«È giusto - prosegue Sola - sostenere la ricerca scientifica ma quella "buona", determinata da un approccio etico e rispettoso dei diritti di tutti gli esseri viventi. Vivisezione, reati contro gli animali, maltrattamenti come quelli ipotizzati per Green Hill appartengono ad una visione sorpassata, inaccettabile in una regione all'avanguardia come la Lombardia. Per questo auspico una rapida approvazione del progetto di legge elaborato da noi dell'IdV e condiviso da altri esponenti del Consiglio regionale: un provvedimento finalizzato proprio allo sviluppo della ricerca biomedica senza l'utilizzo di animali».

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