Uccise la moglie di Osio Sotto:
28 anni a pescatore sardo

Ventotto anni di carcere. È la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Cagliari nei confronti di Renzo Brundu, il pescatore di 51 anni di Cabras (Oristano) che il 10 luglio dello scorso anno ha ucciso a coltellate la moglie, Katia Riva (39 anni), originaria di Osio Sotto.

Ventotto anni di carcere. È la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Cagliari nei confronti di Renzo Brundu, il pescatore di 51 anni di Cabras (Oristano) che il 10 luglio dello scorso anno ha ucciso a coltellate la moglie, Katia Riva (39 anni), originaria di Osio Sotto, trasferitasi poi a Sestu (Cagliari) e dopo il matrimonio nell'Oristanese.

Trent'anni era stata la richiesta di condanna formulata due giorni fa dal pm, Rossella Spanu, davanti alla Corte presieduta da Claudio Gatti. Renzo Brundu, presente in aula al momento della lettura della sentenza, è attualmente detenuto nel carcere di Oristano nel quale è rinchiuso dal giorno dell'omicidio.

Il dramma è avvenuto la domenica mattina del 10 luglio 2011, a seguito di un violento litigio scoppiato per futili motivi: il pescatore voleva andare al mare, la moglie no. Urla poi sfociate in qualcosa di più, sino al raptus e alle coltellate, inferte con una lama da cucina.

Il pescatore, difeso dall'avvocato Cristina Puddu, ha ascoltato la lettura del verdetto in silenzio. Le parti civili, madre, figli e sorella della vittima, erano rappresentati dagli avvocato Pierluigi Concas, Maria Irene Dore e Federico Ibba.

La Corte d'Assise ha riconosciuto anche un risarcimento di 400 mila euro per ciascuno dei due figli, 150 mila per la madre e 40 mila per la sorella della vittima. Rigettata la richiesta di arresti domiciliari. In lacrime la madre di Katia Riva: «È una sentenza che non mi ridarà mai mia figlia - ha sottolineato -. Speriamo che ora mi affidino i miei nipotini».

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