Serbatori truccati, pieno a Livigno
La Gdf smaschera 73 camionisti

Modificavano il serbatoio del loro camion, ampliandone la capacità, poi andavano a fare il pieno a Livigno, dove il gasolio costa meno perché non si applica l'Iva e l'accisa è minore. Nei guai anche due camionisti che lavorano per una ditta di Suisio.

Modificavano il serbatoio del loro camion, ampliandone la capacità, poi andavano a fare il pieno nell'area extradoganale di Livigno, dove il gasolio costa meno perché non si applica l'Iva e l'accisa è minore. Questa la contestazione della Guardia di Finanza nei confronti di 73 camionisti, dipendenti di 56 aziende del Nord (situate nelle province di Lecco, Como, Sondrio, Cremona, Milano, Cuneo e Alessandria).

In tutto, sarebbero 958 mila i litri di gasolio non dichiarati alla dogana. Ora i coinvolti - ai quali viene contestata però solo una violazione amministrativa - stando a quanto illustrato dai finanzieri rischiano di vedersi costretti a pagare (in solido con le aziende per cui lavorano) una super multa che, nel suo massimo, potrebbe arrivare complessivamente ai 6 milioni di euro. A finire nei guai ci sono anche due camionisti che lavorano per una ditta di autotrasporti di Suisio.

Il sistema di evasione è stato smascherato dai finanzieri in servizio al passo alpino del Foscagno, in Alta Valtellina, che hanno avviato l'indagine dopo avere notato alcune anomalie: perché – si sono chiesti – nel periodo di picco massimo del prezzo del carburante in Italia, l'area extra doganale di Livigno è diventata meta sempre più frequente per camionisti alla guida della sola motrice, senza un rimorchio?

Dopo aver fermato e controllato alcuni mezzi, i militari hanno appurato che in diversi casi i serbatoi dei camion erano stati modificati, resi più ampi per contenere più gasolio: «In qualche caso - illustrano gli inquirenti - a fronte di una capacità dichiarata dalla casa produttrice di 250 litri, la capacità era stata portata fino a mille».

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