Sci, impianti vicini al baratro:
Schilpario chiude, Colere rischia

Dati alla mano non poteva andare altrimenti: l'inverno è stato un bagno di sangue e le stazioni sciistiche hanno chiuso in rosso. Chiude la stazione sciistica di Schilpario, rischia quella di Colere. Chi può prova a salvarsi con bob estivi, biciclette, rifugi aperti ed eventi.

Dati alla mano non poteva andare altrimenti: l'inverno è stato un bagno di sangue e le stazioni sciistiche hanno chiuso in rosso. È successo in tutta la Lombardia: perdite contenute nei grandi comprensori (vedi Adamello Ski, Bormio e Livigno), maggiori nelle più piccole stazioni delle Valli Seriana e di Scalve.

Qui il calo è stato ovunque superiore al 20-30%. «Inverni come questi possono, nel giro di qualche anno, portare alla chiusura di alcune stazioni» aveva detto al nostro giornale Pietro Magnolini, presidente dell'associazione che riunisce gli esercenti funiviari lombardi.

Oggi si capisce che fu uno sforzo di ottimismo: chiude la stazione sciistica di Schilpario, rischia quella di Colere, arrancano tutti gli altri. Chi può prova a convertire i pratoni dello sci, puntando sugli appassionati di sport e tintarella in quota: bob estivi, biciclette, rifugi aperti ed eventi.

La mente è però rivolta alla stagione bianca: tra pochi mesi si ricomincia, stringendo i denti, naturalmente. Per questo parlare del circo bianco – anche sotto il sole cocente di luglio – è tutt'altro che fuori tempo.

Le notizie peggiori arrivano dalla Valle di Scalve: più di un mese fa la società «Funivie e sciovie Skilpario» ha annunciato di voler mollare la stazione sciistica. Troppe le perdite e poco il riscontro in paese.

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