Tornava dalle vacanze in Puglia
Trovato morto 19enne di Romano

È stato trovato lungo la massicciata di Ripalta di Foggia il corpo senza vita di Marco Alecci, lo studente 19enne di Romano scomparso sabato 21 luglio dopo essere sceso dal treno mentre tornava a casa da una vacanza con gli amici in Puglia.

Gli amici che erano sul treno con lui l'hanno visto l'ultima volta alle 17 di sabato, mentre si aggirava, molto agitato, tra le carrozze del Frecciabianca che, dalla Puglia, li stava riportando a Bergamo dopo una settimana di vacanza in spiaggia a Vieste, sul Gargano. Poco meno di quarantotto ore più tardi, alle 15 di lunedì 23 luglio, il corpo senza vita di Marco Alecci, 19 anni, di Romano di Lombardia, è stato ritrovato dai carabinieri in una scarpata a lato della massicciata ferroviaria della linea che collega Foggia con Termoli, proprio quella che il gruppo di amici bergamaschi stava percorrendo in treno sabato pomeriggio.

L'interrogativo degli inquirenti e dei genitori del diciannovenne, appena diplomato allo Scientifico di Caravaggio, è uno solo: che cosa è accaduto a Marco? Probabilmente il ragazzo si è fatto prendere dal panico dopo che il Frecciabianca 9830 sul quale si trovava ha effettuato diverse fermate fuori programma lungo la linea ferroviaria - in quel tratto a monobinario - a causa di un guasto tecnico non meglio precisato. In pratica il treno sembrava muoversi in maniera molto lenta e questo, assieme alle ripetute soste in mezzo alla campagna a cavallo tra la Puglia e il Molise, deve aver spaventato - non è ben chiaro perché - Marco che, probabilmente in preda a una sorta di improvviso attacco di panico misto a claustrofobia, potrebbe aver approfittato di una delle fermate fuori programma per scendere dal treno. Una volta sulla massicciata sarebbe caduto nella scarpata.

Ma è solo una delle ipotesi. Non è infatti stata esclusa dagli inquirenti nemmeno l'eventualità che il diciannovenne possa essere caduto nella scarpata direttamente dal treno, forse quando si è rimesso in moto. Di certo c'è il fatto che nessuno ha visto Marco cadere dalla massicciata e gli stessi suoi amici si sono realmente accorti della sua assenza solo più tardi: inizialmente pensavano che la sua agitazione non fosse in realtà così grave e immaginavano fosse ancora sul treno. Poi però hanno cominciato a cercarlo, senza trovarlo. Un controllore lo avrebbe a sua volta visto molto agitato e lo avrebbe tranquillizzato, pare inizialmente riuscendo a riportarlo alla calma. Poi lo avrebbe a sua volta perso di vista.

Nell'agitazione il diciannovenne ha anche telefonato alla madre, confidandole di non sentirsi bene: «Ho paura, il treno non va più». Sul corpo il medico legale ha rilevato ecchimosi e lividi compatibili con una caduta di schiena dalla massicciata: questi segni sul cadavere, così pure l'autopsia che verrà probabilmente disposta oggi dalla magistratura di Foggia, non possono però spiegare le cause che hanno provocato la caduta del giovane, dal treno o dalla massicciata che sia.

Domenica mattina i genitori avevano sporto denuncia di scomparsa al commissariato di polizia di Treviglio: la madre di Marco ha poi contattato i «City Angels» di Termoli, che si sono messi subito alla ricerca del ragazzo. Con loro, da subito, sono entrati in azione anche i carabinieri di Serracapriola, gli agenti del commissariato di San Severo di Puglia, la Finanza di Chieuti e la polfer di Foggia. Sono stati proprio i carabinieri, attorno alle 15 di lunedì, a trovare il corpo senza vita di Marco, a due chilometri dalla fermata di campagna di Ripalta a Lesina: aveva ancora la maglietta blu con la scritta «Hollister» e i jeans corti che aveva indossato sabato mattina quando, con gli amici, aveva lasciato le spiagge di Vieste per tornare a Romano. Senza mai arrivarci. Resta da capire perché.

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