«Sanità, niente tagli ai posti letto
Riconversioni, non soppressioni»

"Non chiuderemo neanche un posto letto". Lo ha annunciato il presidente della Lombardia Roberto Formigoni nell'incontro con la Consulta della Sanità,a Palazzo Pirelli. Di fronte ai rappresentanti degli operatori sanitari, dell'industria farmaceutica e degli enti locali.

"Non chiuderemo neanche un posto letto". Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in occasione dell'incontro con la Consulta della Sanità, convocato a Palazzo Pirelli. Di fronte ai rappresentanti degli operatori sanitari, dell'industria farmaceutica e degli Enti locali il presidente - affiancato dagli assessori regionali Luciano Bresciani (Sanità) e Giulio Boscagli (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale) - ha illustrato la strategia della politica sanitaria regionale, incontrando il loro favore e plauso: mantenimento dei posti letti e dei livelli occupazioni e, al contempo, attivazione di reti di specialità.

RICONVERSIONE POSTI PER ACUTI - In Lombardia, dunque, non sono in discussione i posti letto: "Se necessario - ha spiegato Formigoni - riconvertiremo i letti riservati agli acuti in letti riservati ai subacuti. Nel comparto della sanità nessun servizio salterà o subirà significativi incrementi di costi rispetto alla situazione attuale, né tanto meno nessun posto di lavoro verrà perso". Il riferimento è alla riduzione dei letti prevista dal Governo nazionale nella percentuale dello 0,2 per mille abitanti.

TAGLI PER 144 MILIONI PER IL 2012 - Gli operatori della sanità guardano con preoccupazione all'incidenza dei tagli annunciati dal Governo con il decreto legge sulla spending review: "Il nostro Fondo sanitario regionale avrà per quest'anno - ha sottolineato il presidente - una capienza inferiore di 144 milioni di euro rispetto a quanto inizialmente previsto. Si tratta, senza dubbio, di un taglio molto pesante, che ci sta imponendo uno sforzo ulteriore di razionalizzazione e ricerca della massima efficienza".

IL GOVERNO CHIARISCA SUI 'LEA' - Unanimi, a questo proposito, sono le grida di allarme levate dai membri della Consulta della sanità lombarda: "Non ci sono le condizioni - ha risposto Formigoni - per continuare a lavorare per il Patto per la salute. Di fronte ai tagli imposti da Roma le Regioni sottolineano l'impossibilità di garantire i Livelli essenziali di assistenza". Negativo, a questo proposito, è il giudizio del presidente sulla bocciatura dell'emendamento sulla virtuosità presentato in Commissione Bilancio del Senato, in occasione della discussione del decreto legge sulla spending review. "Il Governo si assuma la responsabilità di dire - ha proseguito Formigoni - che sono cambiati i livelli essenziali di assistenza e che non tutte le prestazioni potranno essere gratuite".

ATTIVAZIONE DELLE RETI DI SPECIALITÀ - Di fronte ai tagli preventivati dal Governo nazionale Regione Lombardia è al lavoro per recuperare risorse ed efficienze, incrementando al contempo la qualità del servizio. "Vogliamo agire - ha chiarito Formigoni - sulla definizione e l'attivazione di reti di specialità secondo il modello basato sui cosiddetti 'centri di riferimento'. Si tratta di creare un sistema ospedaliero più aperto e interconnesso, al fine di incrementare efficienza, qualità e sicurezza dell'assistenza a beneficio dei nostri pazienti. Questa e altre proposte sono al centro di un disegno complessivo di riorganizzazione, che è allo studio in queste settimane". Il tutto - ha assicurato - in assenza della riduzione delle unità complesse secondo tagli lineari. (Ln)

© RIPRODUZIONE RISERVATA