Cochabamba, un aiuto ai disabili
la sedia a rotelle «per sterrato»

La prima carrozzella su misura è stata consegnata a un bimbo disabile del centro Atendi di Cochabamba. L'ultima è stata commissionata dal vescovo Francesco Beschi per Emilio, un campesino dell'altopiano che ha perso l'uso delle gambe dopo un incidente sul cantiere.

La prima carrozzella su misura è stata consegnata a un bimbo disabile del centro Atendi di Cochabamba. L'ultima è stata commissionata dal vescovo Francesco Beschi per Emilio, un campesino dell'altopiano che ha perso l'uso delle gambe dopo un incidente sul cantiere.

«La cosa più bella – racconta Daniele Restelli ripercorrendo le tappe del progetto “A medida” (in italiano “A ciascuno il suo”) – è poter consegnare la carrozzella una volta terminata e veder ricomparire il sorriso sul volto di un bimbo che scopre di potersi muovere con più facilità anche se disabile».

Daniele è a Cochabamba da tre anni ormai come volontario inviato dalla diocesi attraverso il Centro missionario diocesano. Trentunenne e originario di Cernusco sul Naviglio ha scelto di fare un'esperienza di missione insieme alla moglie Elisa Cappellini, 32 anni, e ai due figli, Irene, che oggi ha sei anni, ed Emanuele che ne ha compiuti tre. Da pochi mesi la famiglia, che vive nella parrocchia di Condebamba fondata una quarantina di anni fa dai missionari bergamaschi, ha avuto anche un'altra bimba: Matilde.

È proprio dall'unione di competenze e di idee di Elisa e Daniele che è nato il progetto «A medida» che mette le ali ai piedi dei bimbi che non possono camminare.

Oggi Daniele con due tecnici mette a punto le carrozzelle con le ruote rinforzate e con pezzi fatti tutti in loco. «Se la sedia si guasta noi possiamo ripararla e reperire i pezzi» spiega Daniele. «Oggi produciamo due modelli e abbiamo come committenti parrocchie e centri disabili. Siamo partiti da un'idea che, grazie a Dio, ha preso forma».

Ora Daniele vorrebbe realizzare un altro sogno: «Fino a qui siamo arrivati grazie alla solidarietà del Centro missionario e del Comune e Caritas di Cernusco sul Naviglio oltre che a molti amici – spiega –. Ma vorrei fare in modo di creare un Fondo per poter garantire una sedia a rotelle per tutti, anche per chi non può proprio permetterselo». Basta rivolgersi al Centro missionario di Bergamo.

Leggi Elena Catalfamo su L'Eco in edicola sabato 4 agosto

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