San Pellegrino e le nuove Terme
Macerie? No, verde e parcheggi

A San Pellegrino era ormai diventato il segno concreto dei ritardi, una «bruttura». Quel buco riempito di macerie, aperto dopo la demolizione nel 2008 degli stabilimenti Sanpellegrino di via Taramelli, avrà comunque vita breve.

A San Pellegrino era ormai diventato il segno concreto dei ritardi, una «bruttura» soprannominata da qualcuno «Ground Zero», quasi fossero i resti abbandonati di una deflagrazione. Quel buco riempito di macerie, aperto dopo la demolizione nel 2008 degli stabilimenti Sanpellegrino di via Taramelli, avrà comunque vita breve, probabilmente non più di un anno e mezzo.

Se, entro fine 2013 – data in cui le nuove terme presentate giovedì sera dal Gruppo Percassi dovrebbero aprire – non ospiterà i parcheggi sotterranei e, sopra, il centro commerciale-residenziale, sarà spianato e verrà provvisoriamente adibito a spazio verde e posti auto, a servizio del centro termale.

Obiettivo del gruppo Percassi resta, innanzitutto, l'apertura del nuovo complesso termale, ricavato nell'ex albergo Terme-Milano entro fine 2013.

Il progetto con «effetti speciali» è noto. Ma San Pellegrino, almeno per ora, dovrà dire addio al termalismo sanitario. Le nuove terme guarderanno soprattutto al wellness, ai trattamenti di benessere e bellezza ormai diffusi nei centri termali moderni.

Il centro termale di San Pellegrino «sarà tra i più grandi d'Europa. Il gruppo Percassi sta studiando anche un nuovo accesso: una salita meccanica sulla strada a valle del casinò.

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