La lettera degli studenti de L'Effetto Domino

Al Magnifico Rettore Prof. Stefano Paleari dell'Università? di Bergamo

Illustre Rettore, siamo un collettivo di giovani non riconosciuto come realtà associativa riuniti sotto il nome di LED (L'Effetto Domino). Abbiamo al nostro interno molti studenti universitari e vorremmo esprimere il nostro disappunto in merito all'innalzamento della rata universitaria 2012/13. In relazione alla già precaria condizione del diritto allo studio, ci rammarichiamo del fatto che il nostro ateneo versi in un stato di irregolarità da troppo tempo, poiché la legge 306/1997 prescrive che l'università non possa ricevere in tasse dagli studenti più del 20% di quanto venga assegnato dal fondo di finanziamento ordinario dello Stato (FFO). Ciò ha significato che nello scorso anno accademico al posto di 7 milioni di euro (che corrisponderebbero al 20% del FFO) dagli studenti è stata richiesta una cifra pari a 14,5 milioni di euro, che corrispondono al 41,7%. Un vero e proprio record nazionale (in negativo s'intende). Ad oggi, chiedere a tutta la popolazione universitaria un ulteriore sacrificio è davvero una pretesa troppo ingerente. L'ultimo aumento della tassa per il diritto allo studio universitario in applicazione del d. lgs. 68/2012 è una pressione sulle tasche delle famiglie medio/povere che iscrivono i propri figli all'Università di Bergamo. Bisogna tenere sempre in considerazione il fatto che alla solita rata d'iscrizione obbligatoria, ogni studente deve sopportare ulteriori spese che purtroppo non dipendono direttamente dalle istituzioni universitarie: abbonamenti dei mezzi pubblici (sempre più cari), costo della benzina (ancora più cara), prodotti alimentari assai costosi (tanti studenti vivono all'interno dell'università e devono mangiare, ma la mensa non basta). Inoltre consideriamo le spese per i libri di testo (obbligatori per la preparazione degli esami) e tutto il materiale tecnico necessario ai corsi specifici (ad es. codici per giurisprudenza, dizionari per lettere e lingue, software professionali per ingegneria ecc.). In questa situazione già gravosa è doveroso citare anche il pericoloso tasso di disoccupazione giovanile che sta affliggendo il nostro Paese (oltre il 36%) e la nostra provincia (15%). Senza contare tutti i laureandi con occupazioni precarie e con contratti che non garantiscono un' adeguata remunerazione per completare in tempi adeguati il ciclo di studi. È nostra ferma intenzione rimarcare con forza che l'istruzione dovrebbe essere garantita a tutti: non si tratta dunque di un lusso né di meritocrazia. Stante quanto appena affermato, vorremmo che d'ora in poi non siano solo gli studenti a fare sacrifici, ma anche gli altri componenti del corpo universitario: sappiamo che decurtandone in parte le entrate e reinserendole nell'università avremmo molte più risorse a disposizione per tutti. La nostra critica è rivolta non solo all'amministrazione universitaria, ma anche alla condotta di diversi rappresentanti degli studenti, i quali hanno votato a favore di un provvedimento che va contro gli interessi dei laureandi che sono chiamati a rappresentare. Amareggiati abbiamo letto le dichiarazioni della presidentessa del consiglio degli studenti (Laura Pedersoli) che in data 29/07/2012 ha ammesso al Corriere «Sappiamo che i contributi sono scarsi, per questo anche noi abbiamo votato gli aumenti». Pertanto sarebbe auspicabile una revisione del versamento delle tasse in base alle fasce di reddito: la filosofia del prendere di più da chi possiede di più, senza dover continuamente aggiungere balzelli agli studenti meno abbienti si applica alla perfezione in questo campo. Ci rivolgiamo dunque a Lei, non solo in quanto massima carica rappresentativa del nostro ateneo, ma perché siamo consci del suo riguardo verso le problematiche che affliggono gli studenti. In ragion di ciò la esortiamo a tenere una linea più dura e intransigente verso le misure adottate dal Governo. Bisogna capire che la situazione del diritto allo studio a livello nazionale è tragica e con quest'ulteriore e recente colpo di coda le garanzie di rispettare il suddetto diritto, iniziano a farsi davvero preoccupanti. Con questa lettera non vogliamo far altro che esercitare il nostro diritto democratico di critica consapevoli di contribuire costruttivamente alla vita del nostro importante ateneo. Consci del fatto che terrà conto delle nostre considerazioni le porgiamo i nostri

Cordiali saluti,

L'Effetto Domino (LED)

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