Bossi a Calcio: «Presto i manifesti
con il confine della euroregione»

Difficile, anche solo sei mesi fa, immaginare un'accoglienza così tiepida per Umberto Bossi. Circa 150 persone sotto il palco, alla festa della Lega di Calcio, per ascoltare le sue parole. «Padania libera», è ancora il grido di battaglia dell'ex segretario federale, ora presidente. Che, lasciato il testimone nelle mani di Roberto Maroni, assicura il suo continuo impegno per la Lega: anche se fosse messo all'ultimo posto, «servirò la Lega umilmente, perché io vivo nella Lega e nella Padania». «La Padania libera non è lontana», ha assicurato.

Non poteva mancare il riferimento al terremoto targato Bossi-junior, che ha stravolto il movimento: «Abbiamo dato in mano a società il controllo dei conti della Lega, è una montatura quello che è stato scritto», ha sostenuto, aggiungendo che non è vero, o quasi, quanto riferito alla sua famiglia e i suoi figli. Ma non ha dubbi sulla Lega: «Non moriremo, staremo in piedi, cammineremo, piegheremo la storia».

Ma dall'Italia il popolo padano vuole separarsi. Il presidente del Carroccio ha affondato anche l'Europa: «L'Europa ha fallito, perchè non ha seguito il progetto secondo il quale doveva essere fatta dalle Regioni e non dagli Stati, pieni di debiti. Gli Stati l'hanno obbligata a coprire i loro crimini».

«Tra poco ci saranno i manifesti con il confine della euroregione». Bossi è infatti tornato a parlare nel corso del comizio del progetto dell'euroregione padana alpina, già annunciata in altri interventi sempre nella Bergamasca. «In Svizzera mi sembra di essere a casa. Ho fatto un comizio a Locarno in dialetto».

Ma «verrà l'Europa dei popoli». Come? Facendo sentire la propria voce. «Dobbiamo essere compatti per la Padania libera». E «l'asse Bossi-Maroni» risolleverà la Lega dalle difficoltà attuali.

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