Cisano e il lodo arbitrale:
un conto da 550 mila euro

Sul Comune di Cisano Bergamasco, guidato dal sindaco Andrea Previtali, si è abbattuta una sentenza di lodo arbitrale emessa dal tribunale di Como: dovrà pagare a un'impresa circa 550 mila euro per lavori legati alla scuola d'infanzia. Una botta difficile da superare.

Sul Comune di Cisano Bergamasco, o meglio sull'attuale amministrazione capitanata dal sindaco Andrea Previtali, si è abbattuta una sentenza di lodo arbitrale emessa dal tribunale di Como, che stabilisce che l'attuale direttivo paghi a un'impresa di Sondrio, appaltatrice dei lavori alla scuola dell'infanzia di via Papa Giovanni XXIII, circa 550 mila euro, comprensivi di spese legali, come risarcimento delle “riserve” per i lavori all'edificio.

Lo scrive il sindaco di Cisano, che aggiunge: «Peccato che il sindaco ed alcuni amministratori  di oggi, siano le stesse persone che anni fa, quando la collaborazione fra la ditta ed il Comune iniziava, sedevano in minoranza e che, seppur, e per ovvie ragioni,  con poca voce in capitolo, avevano dichiarato a gran voce il loro dissenso sia per la procedura usata per la valutazione della gara d'appalto che per l'ubicazione della scuola stessa.

E nonostante ciò, per chissà quale intento del destino, oggi, proprio Previtali sarà chiamato ad assolvere al pagamento, e situazione per lui ancor più dolorosa, a spiegare ai suoi concittadini, cosa, in un periodo già così gravato dal patto di stabilità, potrebbe significare per le tasche di ciascuno, la ricerca della somma richiesta.

Dalla completa ricostruzione dei fatti emerge che all'inizio dell'ultimo decennio, durante la reggenza di differenti amministrazioni rispetto all'esecutivo odierno, l'azienda valtellinese aveva chiesto all'ente comunale un corrispettivo,  differente a quello preventivato, ma l'allora giunta facente capo al sindaco Villa, con motivazioni proprie, aveva deciso di non pagare.

Si era aperta così la vertenza, terminata appunto, il 30 Luglio scorso con l'emissione della sentenza del tribunale. All'attuale realtà, bisogna pure aggiungere che per questa scuola che già era costata due milioni e mezzo di euro, ora si sborserà l'astronomica cifra di tre milioni. 

L'obiettivo primario del sindaco per ora, per non far ricadere tutta una zavorra di tasse aggiuntive e/o tagli ai servizi sui propri concittadini, sarà quello di individuare delle responsabilità tenendo conto di tutti i soggetti coinvolti, e nel caso, di avviare un procedimento di rivalsa nei confronti di chiunque abbia causato un danno economico e civile alla cittadinanza cisanese.

Il comune di Cisano, tra l'altro, ha già in corso un processo con la ditta di Buglio in Monte legato ancora ai lavori della scuola dell'infanzia, tale caso è nato prima di quello emerso in questi giorni. La Perregrini, infatti,  aveva chiesto all'Amministrazione di allora, un risarcimento per i lavori accessori. Un lodo arbitrale, precedente all'ultimo giunto, aveva imposto al comune di pagare alla ditta 25 mila euro e così era stato fatto, ma la cifra non bastava alla ditta che  in ulteriore appello aveva chiesto più soldi.

La sentenza di questo processo arriverà nel gennaio del 2014 e ciò aggrava le preoccupazioni del sindaco, poiché essendo due i contenziosi che vedono schierati il comune e la Perregrini, nel caso di un'altra vittoria dell'azienda privata, Cisano resterà in ginocchio.

E' davvero un lavoro - conclude il sindaco - di studio dei dettagli e di pianificazione quindi, quello che il Sindaco e la Giunta stanno facendo in questi giorni, il cui intento è trovare una via d'uscita, anche legale a quest'intricato labirinto di cavilli, rovi e superficialità. Superficialità sì, perché,  la situazione di per sé già abbastanza amara, è ulteriormente aggravata dalle condizioni strutturali della scuola stessa, che nonostante sia stata ultimata in tempi recenti presenta marciapiedi disconnessi, la caldaia non idonea al tipo di utilizzo, per la quale l'attuale giunta ha già provveduto alla sua sostituzione, ed il tetto  attraverso il  quale filtra l'acqua, con evidenti perdite».

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