Cacciava ungulati sul monte Misma
Arrestato bracconiere a Fonteno

A Fonteno è stato individuato e arrestato un bracconiere che, armato di un fucile con matricola abrasa e di visore notturno, andava a caccia di notte di ungulati nei boschi del monte Misma, nel comune di Albino.

I servizi serali e notturni volti alla prevenzione e repressione degli atti di bracconaggio, attuati da giorni dal Nucleo ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale, hanno permesso di individuare e arrestare un bracconiere che, armato di un fucile con matricola abrasa e di visore notturno, andava a caccia di ungulati nei boschi del monte Misma, in località Fonteno, nel comune di Albino.

Ad attirare l'attenzione degli agenti in servizio è stato il rumore prodotto da due colpi di fucile esplosi nell'oscurità. Grazie all'impiego di un visore notturno, il personale della polizia provinciale ha poi individuato l'uomo, un 40enne residente in bassa Valle Seriana, mentre tentava di nascondersi nella boscaglia. All'alt degli agenti, il bracconiere ha cercato di fuggire ma è stato raggiunto, fermato e identificato.

La perquisizione personale e la successiva perlustrazione dei luoghi hanno permesso di rinvenire un frontalino luminoso, un visore notturno e, nascosto tra la vegetazione, un fucile da caccia semiautomatico calibro 12, con pila terminale, colpi in canna e nel serbatoio e matricola identificativa abrasa. Davanti all'evidenza, il 40enne ha ammesso la proprietà dell'arma clandestina, di aver esploso le due fucilate udite dagli agenti e di aver abbattuto un esemplare di cinghiale, la cui carcassa è stata poi recuperata dalla Polizia Provinciale.

All'uomo, cui sono stati sequestrati tutti i mezzi impiegati nel corso dell'illecita attività di bracconaggio, sono stati contestati i reati di detenzione e uso di arma clandestina (art.23 Legge 110/1975), fucile semiautomatico a canna liscia con matricola abrasa; ricettazione (art. 648 c.p) dell'arma clandestina; detenzione e uso di munizione a palla non denunciata (art687 c.p.); esercizio della caccia in periodo di divieto generale (art. 30 lett A legge 157/1992); abbattimenti di specie protetta (art. 30 lett H legge 157/1992); uso di mezzi di caccia vietati (art. 30 lett. “H” della Legge 157/92).

Tra l'altro il fucile da caccia sequestrato è anche in grado di contenere 4 colpi (1 in «camera di scoppio» e 3 nel «caricatore») e artigianalmente modificato mediante l'istallazione di una fonte luminosa atta alla ricerca di selvaggina nelle ore notturne. Poiché il reato di detenzione e porto d'arma clandestina comporta l'arresto obbligatorio, il 40enne è stato accompagnato in questura e poi presso la propria abitazione in stato di arresto, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di turno.

«A seguito della azione di controllo svolta sul territorio bergamasco dalla Polizia Provinciale si è realizzata questa importante operazione antibracconaggio a tutela del patrimonio faunistico – commenta l'assessore Fausto Carrara –. Nella circostanza sono stati accertati anche gravi reati in materia di armi. Non posso che ringraziare il personale della Polizia Provinciale che quotidianamente svolge servizi a protezione dell'ambiente, interventi di polizia venatoria volti non solo alla protezione della fauna ma anche alla tutela di coloro che esercitano la caccia nel pieno rispetto delle regole».

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