Sotto il Duomo 20 secoli di storia
Il 25 debutto del Museo degli scavi

«Qui si trovano venti secoli di storia». L'architetto Giovanni Tortelli, progettista e direttore dei lavori del nuovo Museo e tesoro della Cattedrale, non si muove dal cantiere. Non nasconde apprensione per l'ultimo sprint di un cantiere aperto dal 2004 sotto le volte del Duomo.

«Qui si trovano venti secoli di storia». L'architetto Giovanni Tortelli, progettista e direttore dei lavori del nuovo Museo e tesoro della Cattedrale, in questi giorni non si muove dal cantiere. All'occorrenza presta pura manovalanza per posizionare in maniera corretta una lapide rinvenuta durante gli scavi. Non nasconde una certa apprensione per l'ultimo sprint di un cantiere aperto dal 2004 proprio sotto le volte del Duomo in Città Alta.

Tutti, anche l'ultimo dei «bocia», sentono che stanno lavorando a un progetto unico per Bergamo, capace appunto di restituire alla città venti secoli di storia religiosa ma non solo. Proprio i ritrovamenti infatti hanno scoperto la prima basilica paleocristiana dedicata a San Vincenzo ma anche resti dell'antico sito romano.

I mosaici delle domus romane adiacenti al cardo di via Mario Lupo sono conservati a pochi passi dai basamenti delle due file di colonne che sorreggevano le tre navate della basilica del V secolo. Sui reperti della prima testimonianza della cristianità in terra bergamasca si innesta poi la basilica romanica del XII secolo che rispondeva a una crescita della comunità religiosa orobica. Bisognerà attendere poi la metà del Quattrocento perché il vescovo Giovanni Barozzi affidi al Filarete il progetto della nuova Cattedrale poi ultimata nel Seicento e ammirabile ancora oggi.

Dopo sette anni di lavori il 25 agosto, alla vigilia della solennità di Sant'Alessandro, patrono della città, la diocesi di Bergamo, aprirà appunto questi scavi alla città nel nuovo Museo e tesoro della Cattedrale. Un'opera immane e di valore storico e religioso inestimabile realizzata grazie alla Chiesa di Bergamo e ad alcuni sponsor tra cui la Fondazione Credito bergamasco e un donatore privato che ha chiesto però l'anonimato.

I lavori hanno preso avvio nel 2004 su spinta dell'allora vescovo Roberto Amadei. Durante le opere di sistemazione della pavimentazione della Cattedrale infatti, emerse una parte della recinzione del presbiterio dell'antica cattedrale romanica poi andata distrutta con l'edificazione dell'attuale a opera dell'architetto Filarete.

«Proprio la parete divisoria del presbiterio - spiega monsignor Alberto Carrara, delegato vescovile, visitando in anteprima il cantiere - aveva tratto in inganno: si ritenne infatti che segnasse i confini dell'antica cattedrale romanica e che fosse di modeste dimensioni. Il ritrovamento dei successivi basamenti delle colonne al di là del presbiterio invece rivelò che in realtà la basilica aveva le dimensioni dell'attuale Cattedrale». Gli scavi hanno poi rilevato addirittura che la prima basilica paleocristiana era di ingenti dimensioni.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 19 agosto

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