Allarme siccità in provincia
Corsa all'acqua dentro le cave

Non piove e il livello d'acqua nei fiumi continua a calare? Per alimentare le rogge del territorio e irrigare le colture, sempre più in ginocchio a causa della siccità, non rimane altro che servirsi delle cave. Un utilizzo dei siti di estrazione poco conosciuto.

Non piove e il livello d'acqua nei fiumi continua a calare? Per alimentare le rogge del territorio e irrigare le colture, sempre più in ginocchio a causa della siccità, non rimane altro che servirsi delle cave. Un utilizzo dei siti di estrazione poco conosciuto, ma a cui il Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca è autorizzato già da quattro anni a ricorrere nei casi di emergenza idrica. Proprio come quella attuale.

E infatti è dal mese di luglio che l'ente consortile sta prelevando acqua dalle cave Vailata di Treviglio e Fumagalli di Pontirolo per poi riversarla nel reticolo idrico. Purtroppo, però, due cave non sono sufficienti per compensare una carenza d'acqua come quella di quest'anno, ritenuta la peggiore dal 2003.

Per questo motivo l'assessore regionale al Territorio Daniele Belotti ha annunciato l'intenzione di convocare a settembre un tavolo tecnico in cui discutere quali provvedimenti adottare nel caso si verifichi, anche in futuro, una simile emergenza idrica: una proposta che Belotti avanzerà sarà quella di un utilizzo a scopi irrigui di un numero superiore di cave presenti sul territorio.

«Non è ammissibile – spiega l'assessore regionale – che, nel caso non piova per alcune settimane, le colture sul territorio subiscano seri danni. È necessario predisporre delle soluzioni a cui si possa ricorrere sistematicamente nei casi di siccità prolungata».

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