I vip vanno all'attacco: basta
Lo stadio nuovo s'ha da fare

Via alla variante? No, via dalla variante. Indietro tutta e in tutta fretta verso lo stadio nuovo e il progetto originale, perché questa storia della variante al Pgt del progetto del Parco dello sport, con lo stadio nell'Umi 3 a data da destinarsi, «è assurda».

Via alla variante? No, via dalla variante. Indietro tutta e in tutta fretta verso lo stadio nuovo e il progetto originale, perché questa storia della variante al Pgt del progetto del Parco dello sport, con lo stadio nell'Umi 3 a data da destinarsi, «è assurda: parliamo di stadio da 25 anni e siamo ancora alle varianti, è sconfortante», sorride amarissimo Vittorio Feltri.

La sua è la smorfia dei cuori vip di Bergamo che prendono a pallate il piano bis, la «variante» rispedita al mittente con un ghigno feroce. Tre aree d'intervento distinte, con modi e tempi autonomi in testa il Palazzetto e in coda e altrove lo stadio, quando non si sa? Non se ne parli nemmeno. È la sostanza, è la forma, è il senso della variante che non va.

«Questa storia dello stadio nuovo è incredibile, non capisco perché rimettere in discussione tutto - la canta chiara Roby Facchinetti - : l'Atalanta e la città hanno bisogno di uno stadio nuovo e di un nuovo Palazzetto e se è solo una questione di tempi facciano pure il Palazzetto prima e lo stadio poi. Ma non rimettiamoci a pensare a interventi sul vecchio stadio. In Europa andare allo stadio è un piacere per tutti, a partire dalle famiglie, è un modo diverso di vivere lo sport e gli spettacoli».

Perché non prendere atto che siamo già in ritardo di vent'anni?, «che a questo punto lo stadio nuovo, fatto vent'anni fa, sarebbe già vecchio, figuriamoci quello attuale», affonda il tackle Vittorio Feltri, editorialista de «Il Giornale» e cuore nerazzurro di lunga data. «Il Palazzetto c'è, per quanto vecchio sia, lo stadio invece è del tutto inadeguato ed è un'emergenza».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento stadio su L'Eco di lunedì 20 agosto

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