Polo del lusso ad Azzano
La crisi mette il freno alle ruspe

Polo del Lusso, la crisi frena l'intervento. I lavori per la realizzazione del primo lotto del progetto voluto da Percassi, ad Azzano San Paolo, sono tutt'altro che entrati nel vivo, nonostante il permesso per costruire sia stato ritirato da Finser spa un anno fa.

Polo del Lusso, la crisi mette il freno alle ruspe. I lavori per la realizzazione del primo lotto del progetto fortemente voluto da Antonio Percassi, ad Azzano San Paolo, sono tutt'altro che entrati nel vivo, nonostante il permesso per costruire sia stato ritirato da Finser spa esattamente un anno fa.

Il cantiere per la realizzazione di quella parte del grandioso progetto (che sorgerà su poco più di 33 mila metri quadrati, pari al 22,7 per cento della superficie lorda di pavimento totale prevista dall'Accordo di programma) procede infatti a rilento. Il primo lotto prevede una galleria commerciale e il complesso a destinazione terziaria e ricreativa, ossia una struttura con sala cinematografica con 15 sale per 3.410 posti, centro congressi, spazi per mostre, concerti e sfilate: il cantiere per la realizzazione di questa prima parte del Polo del Lusso sembra però lontano dall'essere portato a termine.

Ad oggi, sono state infatti realizzate soltanto le operazioni di sminamento e quelle relative ai permessi archeologici, oltre al movimento terra, ma non risulta nessuna posa delle fondamenta dell'imponente edificio. Il progetto iniziale del Polo del Lusso, che prevedeva l'edificazione del complesso (soprannominato “l'astronave”) su una superficie pari a 148.000 metri quadrati (90mila per il commerciale e 58mila a finalità terziarie, per un investimento di circa 250milioni di euro), venne però suddiviso in tre lotti da realizzarsi separatamente e in maniera graduale.

Un anno fa, precisamente il 22 luglio 2011, Finser firmò dunque con il Comune di Azzano San Paolo la convenzione urbanistica relativa all'avviamento del cantiere per l'edificazione del primo lotto, che prevede il congiungimento con la struttura già esistente di Oriocenter. Dodici mesi dopo la firma in calce dell'accordo tra ente privato e pubblico, della posa della prima pietra non vi è però traccia. Ingresso dell'area ermeticamente chiuso, nessun operaio né veicolo al lavoro, aree transennate, tubi e materiale che giacciono sul terreno: questa l'immagine a prima vista che presenta oggi il cantiere del Polo del Lusso.

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