Romano intitola l'asilo a Bruno Munari
«Era meglio un personaggio locale»

Porta ora il nome dell'artista e designer Bruno Munari la scuola dell'infanzia statale di Romano di Lombardia. Una scelta assunta dal Consiglio di circolo – in seguito anche a un percorso effettuato con gli alunni – e che ha avuto l'ok della Giunta comunale.

Porta ora il nome dell'artista e designer Bruno Munari la scuola dell'infanzia statale di Romano di Lombardia. Una scelta assunta dal Consiglio di circolo – in seguito anche a un percorso effettuato con gli alunni – e che ha avuto l'ok della Giunta comunale. Ma che non è piaciuta a diversi consiglieri di maggioranza e di opposizione.

«Avremmo preferito che si ricordasse qualche personaggio locale; con tutto il rispetto che dobbiamo a Bruno Munari, penso che non siano in tanti, al di fuori degli addetti ai lavori, a sapere chi sia e che cosa ha fatto», è stata l'argomentazione bipartisan di alcuni di loro.

«Noi abbiamo preso atto della deliberazione del Consiglio di circolo del 9 luglio scorso – spiega l'assessore all'Istruzione, Luciano Dehò –. Il Ministero ha emanato una circolare in cui dettaglia la procedura per l'intitolazione delle scuole: ci vuole una delibera del consiglio d'istituto, l'invio di questa all'ex provveditorato agli studi e la valutazione del Prefetto e della Giunta comunale. Come Giunta abbiamo fatto nostre le motivazioni addotte dal consiglio d'istituto per l'intitolazione. Peraltro la scelta di Munari è nata da un percorso didattico fatto nella scuola con i bambini».

Bruno Munari è stato infatti sicuramente un personaggio legato al mondo dell'infanzia, basti pensare che nel 1977 creò un primo laboratorio per bambini alla Pinacoteca di Brera a Milano. Nella procedura delle intitolazioni delle scuole, di solito la Giunta comunale fa propri pareri e motivazioni di chi ha fatto la proposta e nella scuola ci vive. A Romano c'è però il precedente dello scomparso sindaco Giuseppe Longhi: quando fu chiamato a dare il parere sull'intitolazione del neonato liceo cittadino. Alla proposta di chiamarlo solo «Lorenzo Milani», il primo cittadino rispose che lui conosceva solo don Lorenzo Milani, e che il «don» non era un'aggiunta ornamentale. Puntualizzazione recepita.

Ora, anche in considerazione dei 50 anni di Romano città, si vocifera di nuove intestazioni toponomastiche. La tendenza è sempre stata quella di dedicarle a personaggi locali, anche se poi sono arrivate pure dediche astronomiche con le Giunte di centrosinistra, mentre la geografia è il pezzo forte delle intestazioni fatte dall'attuale centrodestra. Ma in tanti chiedono di ricordare personaggi che a Romano hanno fatto cose meritorie e hanno voluto bene alla città e ai suoi abitanti.

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