I giornalisti «assediano» il lago
Vallanzasca: «Così mi rovinate»

Non poteva che andare così, è infatti andata così. È andata che giovedì per Sarnico è stata una giornata di nervi tesi, la volante dei carabinieri avanti e indietro, la fila dei curiosi davanti alle vetrine dei negozi dove da un mese lavora Renato Vallanzasca.

Non poteva che andare così, è infatti andata così. È andata che giovedì per Sarnico è stata una giornata di nervi tesi, la volante dei carabinieri avanti e indietro, la fila dei curiosi davanti alle vetrine dei due negozi dove da un mese lavora Renato Vallanzasca.

Lui ieri mattina è arrivato trafelato verso le 11, scusandosi con gentilezza per il ritardo con la la titolare, prima di cacciare fotografi e giornalisti: «Mi rovinate. C'è una bambina qui in negozio, non fatemi arrabbiare».

I nervi sono davvero tesi, ma un po' quelli di tutti, perché la faccenda ha messo Sarnico sotto l'assedio di giornali e tivù mandando a ramengo la serenità della placida cittadina, dove anche al mercato ieri non si mormorava d'altro.

Di sicuro, la più preoccupata per il polverone oltre a Vallanzasca è la titolare del negozio, Fiore Testa : «È qui a un mese, gli affari sono andati come sempre, non male, Renato ha lavorato in modo ineccepibile, tanti l'hanno riconosciuto, hanno fatto i loro commenti nel bene e nel male, ma ci hanno lasciato in pace. Mi sa che però adesso andare avanti sarà molto più difficile...».

E c'è già chi scommette sul fatto che «Renè» potrebbe anche non rimanere a lungo al lavoro sul lago.

* Don Virgilio Balducchi: «Tutti hanno diritto ad una seconda chance»

* Dal carcere di via Gleno escono in 13 per lavorare

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 24 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA