La cultura crea occupazione
Bergamo è 2ª in Lombardia

Una ricerca di Unioncamere è stata presentata al «Meeting» di Rimini. In provincia sono 25.800 gli impiegati complessivamente nel settore. Le aree trainanti sono sostanzialmente tre: design, stampa e artigianato.

Il sistema cultura a Bergamo crea un «giro d'affari» da un miliardo e 698 milioni di euro e occupa 25.800 professionisti. Lo dice l'indagine nazionale Excelsior, realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro, e presentata giovedì al Meeting di Rimini.

Nel panorama lombardo la nostra provincia si colloca al secondo posto dopo Milano e distaccando anche Brescia, Monza e Brianza, Varese. Un dato positivo confermato anche dagli addetti ai lavori orobici: in tempi di crisi e di risorse decrescenti la cultura a Bergamo è cresciuta in termini di offerta e di opportunità aperte al territorio promuovendo per esempio il turismo e il commercio.

Peccato, aggiungono in maniera corale, che gli investimenti pubblici a livello nazionale non siano stati altrettanto capaci di incoraggiare questo sviluppo come invece è avvenuto in altri Paesi europei.

I dati di Unioncamere parlano di uno sviluppo del sistema produttivo culturale orobico che interessa vari rami dell'industria culturale: in particolare per esempio il settore Libri e stampa produce un indotto di 607 milioni di euro, mentre il settore Architettura e Design ha un giro di affari pari a quasi 400 milioni di euro, seguito dal settore Artigianato con 277 milioni di euro.

L'industria culturale resta anche un bacino interessante di occupazione con 25.800 addetti stimati dall'indagine Excelsior per lo più concentrati nel settore Artigianato (5.400), Architettura (3.300) e Design (3.200) ma anche Hi tech (con 2.100 addetti). Settori che, secondo le dichiarazioni di Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, al Meeting potrebbero aprire anche la possibilità di creare nuova occupazione.

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