Cancellieri su Vallanzasca:
è sfuggito qualcosa ai giudici

«La magistratura avrà fatto delle scelte legittime, ma forse è sfuggito qualcosa. Non do giudizi sull'operato dei giudici, ma c'era un problema di opportunità e sensibilità locale che è stato sottolineato dal prefetto». Lo ha sottolineato il ministro Cancellieri sul caso Vallanzasca.

«La magistratura avrà fatto delle scelte legittime, ma forse è sfuggito qualcosa. Non do giudizi sull'operato dei giudici, ma c'era un problema di opportunità e sensibilità locale che è stato sottolineato dal prefetto». Lo ha sottolineato il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, a margine di una visita al museo del duomo di Bergamo inaugurato in Città Alta, in merito alla presenza di Renato Vallanzasca a Sarnico.

Stamani, sabato 25 agosto, Vallanzasca non si è comunque presentato nel negozio di abbigliamento di Sarnico dove lavorava dall'inizio di agosto, con la possibilità di uscire dal carcere milanese di Bollate dove si trova rinchiuso per scontare i quattro ergastoli ai quali è stato condannato.

Dopo che venerdì sera la titolare del punto vendita lo ha in pratica licenziato a seguito dei clamori suscitati dalla sua presenza, sabato è subito entrata in vigore la sospensione dell'incarico fuori dal carcere. Anche ai carabinieri di Bergamo risulta che Vallanzasca da oggi non lavora più nel paese del Sebino.

«Mi scuso con Sarnico per tutto questo cancan. Per rispetto della sua gente, ho preso la mia decisione: venerdì 24 agosto ho inviato un fax al carcere di Bollate, chiedendo di interrompere il progetto. Da sabato Renato non verrà più nel negozio di Sarnico».

La frase era uscita tutta d'un fiato venerdì sera. Maria Fiore Testa si sentiva ormai sotto assedio nel suo negozio di abbigliamento a due passi dal municipio di Sarnico. Per uscirne ha spedito il fax: «L'ho inviato al carcere - spiega al telefono - e agli organi competenti per chiedere che il contratto di prova venga revocato». Così è stato.

«Tengo a sottolineare - aveva sottolineato la titolare del negozio - che Renato non c'entra niente con questa decisione, lui si è sempre comportato bene, sono io che forse non avevo ben misurato che il suo nome, purtroppo, si porta dietro troppo dolore e una notorietà che non gli dà scampo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA