Monterosso, a norma l’antenna

Monterosso, a norma l’antennaIl giudice revoca l’ordinanza di sospensione dell’attività di ricetrasmissione. I valori riscontrati sono minimi. Il Comitato: «Serve una regolamentazione»

Dopo le proteste e le polemiche, dopo i rilevamenti sia del consulente tecnico d’ufficio che del consulente di parte dei residenti di via Pacinotti, il Tribunale di Bergamo è giunto ad una decisione che pone per il momento fine al caso «antenna di Monterosso».

Nell’ordinanza – depositata in cancelleria il 22 giugno scorso ma di cui si è avuta notizia solo ieri – il giudice Vincenzo Domenico Scibetta ha stabilito che l’impianto è in regola con le norme di legge; ha quindi rigettato il ricorso del Comitato di via Pacinotti e revocato il decreto del 30 marzo, con cui si stabiliva la sospensione di tutte le attività della stazione radio base. Le motivazioni sono dettagliate e molto articolate, grazie anche alle rilevazioni effettuate, lo scorso maggio, sui terrazzi delle villette adiacenti a quella dove è stato installato l’impianto. Ricordando che il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 18 luglio 2003 indica che «in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere non devono essere superati i valori di 6 volt metro (V/m) per il campo elettrico, 0,016 Ampere metro (A/m) per il campo magnetico e (per le frequenze comprese tra 3 Mhz e 300 Ghz) 0,10 Watt metro quadrato (W/m²) per la densità di potenza», l’ordinanza afferma che «il consulente tecnico d’ufficio, all’esito delle misurazioni effettuate conformemente a quanto previsto dalla norma Cee 211-7, ha rilevato che il valore di campo massimo, misurato in corrispondenza dei terrazzi dei ricorrenti, è pari a 1,90 V/m ed ha stimato il campo massimo erogabile dall’antenna (valore denominato Emax) in 4,65 V/m».

Un valore ben al di sotto del limite di legge, quindi, tenendo conto che è stato calcolato considerando sia il valore di fondo che «risulta compreso tra 0,83 e 1,27 V/m» e che «incide nella misura del 50%», dato dalla presenza di altri impianti di telefonia mobile e del ripetitore della Maresana che domina sulla zona, sia il valore emesso dall’antenna in questione, moltiplicato per il numero massimo di telefonate portanti. Inoltre, all’interno delle villette limitrofe, i valori del campo elettromagnetico «si riducono notevolmente tanto da non poter essere misurati dallo strumento».

Non commenta il proprietario della villetta su cui è collocata la stazione radio base, Piergiorgio Nembrini, mentre Vodafone si è detta soddisfatta: «Siamo sempre stati consapevoli di aver rispettato tutte le norme. Per questo abbiamo collaborato con gli enti locali e continueremo a farlo, affinché prevalga la rassicurazione tra la gente riguardo a questi temi». «Stiamo valutando cosa fare per il nostro caso – ha invece affermato Giorgio Simonini, presidente del Comitato di via Pacinotti –. Ma sicuramente andremo avanti sul versante politico, appena s’insedierà la nuova giunta comunale, in merito alla creazione di una regolamentazione in materia d’installazioni di simili antenne».

(30/06/2004)

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