Porcino: «Il lavoro a Sarnico
inadeguato per Vallanzasca»

«Quando si presenterà l'occasione, se ci saranno le condizioni, Vallanzasca verrà probabilmente inserito in un nuovo progetto». Parole di Antonino Porcino, dal 1985 direttore del carcere di Bergamo. «Impatto sottostimato e lavoro inadeguato».

«Quando si presenterà l'occasione, se ci saranno le condizioni, Vallanzasca verrà probabilmente inserito in un nuovo progetto». Parole di Antonino Porcino, dal 1985 direttore del carcere di Bergamo, ma anche responsabile dell'organizzazione e delle relazioni esterne del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria e provveditore vicario a Milano, da cui dipende il carcere di Bollate, dove l'ex bandito è attualmente detenuto.

«Comunque - avverte Porcino - queste scelte non spettano a me, ma al direttore del carcere di Bollate e soprattutto al magistrato». Ma Porcino è uno che conosce bene la figura di Vallanzasca: fu un «suo» detenuto quando, oltre a dirigere il carcere di Bergamo, era direttore reggente al carcere milanese di Opera (che all'epoca, appunto, ospitava il Bel René).

«Di fatto in questo caso Vallanzasca non pare aver combinato alcunché - rileva Porcino -, pertanto se ci saranno le condizioni verrà coinvolto in un nuovo progetto lavorativo. Del resto non è la prima volta che esce dal carcere per lavorare - osserva il direttore - o per altri motivi: credo che abbia usufruito di permessi anche per fare volontariato».

Quanto al progetto che lo ha condotto a lavorare a Sarnico in un negozio di abbigliamento, anche Porcino non può fare a meno di definire «probabilmente sottostimato» l'impatto che la presenza del Bel René ha avuto su un territorio, quello della provincia di Bergamo, dove Vallanzasca si è macchiato dell'omicidio di due agenti di polizia e di giudicare «inadeguato» il tipo di impiego, in un negozio di abbigliamento, dove era destino che la presenza dell'ex rapinatore, mitizzato perfino da libri e pellicole cinematografiche, non potesse passare a lungo inosservata.

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