«Immobile» la vendita dei Riuniti
Dell'asta non c'è nessuna traccia

Un mese e mezzo fa, la firma del protocollo d'intesa per la variante all'Accordo di programma tra Comune di Bergamo, Università e Azienda ospedaliera per il nuovo assetto di Largo Barozzi in vista dell'asta di vendita del vecchio ospedale.

Un mese e mezzo fa, la firma del protocollo d'intesa per la variante all'Accordo di programma tra Comune di Bergamo, Università e Azienda ospedaliera per il nuovo assetto di Largo Barozzi in vista dell'asta di vendita del vecchio ospedale. E, nell'occasione, Infrastrutture lombarde spa, incaricata della vendita, per voce del direttore generale Antonio Rognoni, aveva annunciato che per settembre tutto sarebbe stato pronto per il bando della seconda asta (la prima nel 2009, su base di 95 milioni, era andata deserta).

Intanto, mentre non ci sono nuovi dettagli sulla vendita dell'area (la Regione ha già anticipato 75 milioni di euro ai Riuniti per l'alienazione), mentre continuano i lavori al nuovo ospedale in vista del trasloco programmato per ottobre 2012, la situazione dei «vecchi Riuniti» crea preoccupazione. Lo segnala Federconsumatori Bergamo.

Nell'attesa che per l'area dei vecchi Riuniti si trovi un acquirente: il protocollo siglato prevede, oltre alla realizzazione residenziale a cura dei privati che si assicureranno l'asta, un campus e residenze per l'Università, e servizi per il quartiere, dal centro giovanile all'asilo.

Ma dell'asta non c'è traccia: Infrastrutture lombarde, a luglio, aveva spiegato che si doveva attendere una nuova valutazione dell'area dall'Agenzia per il territorio. Si ipotizzavano circa 70 milioni di euro. Ma l'acquirente, ci sarà, di questi tempi?

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