Orobie, da predatore a mascotte
L'orso sarà il «simbolo» del Parco

E l'orso, alla fine, divenne sponsor delle Orobie. Amato dai più, temuto da qualcuno, soprattutto allevatori e alpeggiatori, il plantigrado che, con qualche mese di pausa, abita le Orobie, si appresta a diventare una sorta di «mascotte» delle nostre montagne.

E l'orso, alla fine, divenne sponsor delle Orobie. Prima o poi qualcuno ci avrebbe pensato. Amato dai più, temuto da qualcuno, soprattutto allevatori e alpeggiatori, il plantigrado che, con qualche mese di pausa, abita le Orobie, anche bergamasche, dal 2008, si appresta a diventare una sorta di «mascotte» ufficiale delle nostre montagne.

Il progetto è del Parco che, in queste settimane, sta andando alla ricerca di ogni cosa che nella nostra provincia abbia a che fare con l'orso, dalla preistoria a oggi. A iniziare dalla toponomastica, per passare all'araldica e alle testimonianze scritte della sua presenza nel lontano passato, fino ai luoghi in cui è stato avvistato o segnalato di recente. Il tutto per dimostrare che l'orso ha sempre fatto parte della nostra storia e, quello di questi ultimi anni, è semplicemente un ritorno. E poi, una volta mappata la sua presenza, per «sfruttarlo» turisticamente in vista dell'Expo del 2015. Insomma l'orso più che far scappare dovrà attirare.

«Diventerà una delle immagini simbolo delle Orobie – spiega il presidente del Parco, Yvan Caccia –. L'orso è sempre stato parte della nostra terra e ancora oggi, nelle iniziative che organizziamo su di lui, c'è tantissimo interesse. Sarà una delle principali attrattive attorno al quale costruire percorsi guidati e iniziative a supporto del nostro patrimonio ambientale, storico e artistico. Porteremo il turista nei "luoghi dell'orso", perché lì il plantigrado è passato, o perché c'è un toponimo che lo ricorda. E in questo modo faremo conoscere le nostre ricchezze turistiche, naturalmente coinvolgendo gli operatori del settore».

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