L'anno nero dei cantieri in città
È crisi anche nelle casse comunali

Cambia il modo di costruire, gli interventi sono meno pesanti e più contenuti. L'osservatorio del Comune conferma che la recessione sta erodendo il mercato immobiliare anche in questo modo. Per i cantieri in città è un anno nero e ne risentono anche le casse comunali.

Cambia il modo di costruire, gli interventi sono meno pesanti e più contenuti. L'osservatorio del Comune conferma che la recessione sta erodendo il mercato immobiliare anche in questo modo. L'assessore all'Edilizia di Palazzo Frizzoni, Tommaso d'Aloia, fornisce i dati relativi alle istanze, ai permessi e alle denunce di inizio attività: «Sono in linea rispetto a quelle dello scorso anno. Ma sono cambiate le opere che sono meno invasive del passato».

Inoltre alcuni costruttori, a fronte dell'impossibilità di far partire i cantieri, hanno richiesto a Piazza Matteotti la restituzione degli oneri di urbanizzazione già versati per un totale di 120 mila euro. A fronte del ristagno del mercato del mattone, gli esperti illustrano quella che è la loro ricetta scaccia-crisi.

Secondo Gianfederico Belotti, di Area Immobiliare e direttore di Case&Terreni: «Le banche devono tornare a fare le banche. E cioè a prestare soldi». Mentre per Giuliano Olivati, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali: «Sono i proprietari che devono riprendere l'ottica dei veri venditori, abbassando i prezzi».

In base ai numeri del settore Edilizia privata del Comune, dal primo gennaio del 2011 al 31 agosto scorso le istanze presentate dai costruttori sono state 221, di queste 158 hanno ottenuto il permesso e 63 sono Dia, dichiarazione di inizio attività.

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