Dosso infinito, partita infinita
A Cazzano un nuovo rinvio

È una «partita» infinita quella del dosso di via Mazzini a Cazzano S. Andrea, dove è stata firmata la quinta ordinanza per procastinare la chiusura al traffico della via che collega una zona residenziale e industriale al centro del paese.

Si va al quinto tempo supplementare, sino al prossimo 12 ottobre. È una «partita» infinita quella del dosso di via Mazzini a Cazzano S. Andrea, dove il 31 agosto il responsabile del servizio Carlo Marchesi ha firmato la quinta ordinanza per procastinare la chiusura al traffico della via che collega una zona residenziale e industriale al centro del paese.

La questione del dosso è sui tavoli amministrativi di Cazzano da almeno cinque anni. Nel 2007 il Comune aveva messo fra le priorità la riduzione del saliscendi particolarmente accentuato che caratterizza la strada, nell'arco di poche decine di metri, ritenendolo pericoloso per il deflusso delle acque e il gelo. I lavori non sono però stati appaltati dal Comune, ma dalla società immobiliare che, dopo vari passaggi, ha rilevato le concessioni per una vasta area residenziale posta nei terreni sottostanti il dosso e ad oggi parzialmente realizzata. Il piano integrato del 2007, approvato dall'amministrazione leghista guidata da Manuela Vian, prevedeva infatti, oltre ai normali oneri di urbanizzazione, anche una contropartita in opere pubbliche da realizzarsi a carico dell'immobiliare. Furono individuati l'abbassamento del dosso di via Mazzini e l'allargamento del Parco Comunale di Ca' Manì, in centro al paese, verso via Radici.

I lavori al parco non sono mai stati realizzati e quelli al dosso, dopo vari rinvii a causa delle difficoltà del mercato immobiliare, sono partiti solo la scorsa primavera. «Dal 17 marzo – spiega Ongaro – si sono succedute quattro ordinanze, prima per decretare il senso unico alternato con semaforo e poi, dal 22 giugno, per decretare la chiusura totale». Il 31 agosto scadeva il termine per la riapertura ora prolungato al 12 ottobre. Il dispositivo dell'ordinanza spiega le motivazioni del Comune. «I lavori – si legge nell'ordinanza – sono stati appaltati recentemente alla Artifoni ImpresaEdile di Albano, in seguito alla messa in liquidazione volontaria della Scamoter spa di Casnigo, precedente appaltatrice. Viste le tempistiche necessarie per la riorganizzazione delle documentazioni amministrative e di cantiere, si ordina la chiusura di via Mazzini sino al 12/10/2012».

Un piccolo sollievo per i residenti era arrivato nelle scorse settimane, con l'apertura di uno stretto varco pedonale a monte del cantiere che consente di collegare, a piedi, via Mazzini e il centro. «Ci vuole buonsenso – hanno ribadito a più riprese il sindaco Vian e l'assessore ai lavori pubblici Nunziante Consiglio – bisogna comprendere il momento di crisi e soprattutto avere rispetto per un lavoro complesso per lo spostamento dei sottoservizi». «Restiamo dell'idea – sottolinea invece in consigliere Ongaro – che vi sia più attenzione verso le società immobiliari che verso gli interessi generali dei cittadini. Il Comune, anche per i lavori al Parco, dovrebbe far valere le fidejussioni bancarie depositate a garanzia dall'immobilare nel caso di mancata effettuazione dei lavori». Insomma, se il dosso stenta ad abbassarsi, la polemica al contrario cresce.

Giambattista Gherardi

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