Imu, il 17 si versa la seconda rata
Ma non tutti devono pagarla

Il 17 settembre alcuni bergamaschi dovranno recarsi in banca o in posta per pagare la seconda rata dell'Imu. Non tutti i contribuenti, ma soltanto chi ne ha fatto esplicita domanda a giugno. L'importo dovuto lunedì riguarderà solo la parte relativa alla prima casa e alle proprietà rurali.

Il 17 settembre alcuni bergamaschi dovranno recarsi in banca o in posta per pagare la seconda rata dell'Imu. Non tutti i contribuenti, ma soltanto chi ne ha fatto esplicita domanda a giugno. L'importo dovuto lunedì riguarderà solo la parte relativa alla prima casa e alle proprietà rurali, non tutti gli immobili.

In poche parole, come per la prima tranche della tassa introdotta dal decreto Salva Italia, anche in questo caso la confusione è diffusa tra chi possiede una o più abitazioni. I Caaf e gli Uffici tributi vengono bersagliati di telefonate da parte di chi non ha capito o non ricorda se deve mettere mano al portafogli (dopo l'acconto del 17 giugno e prima del saldo finale del 17 dicembre).

In base ai dati forniti dall'Ufficio Tributi del Comune di Bergamo i cittadini del capoluogo che hanno scelto la possibilità di dividere il pagamento dell'Imposta municipale unica in tre momenti sono stati 1.585, su un totale complessivo di 59.549. Un dato contenuto, pari al 2,66 % del totale. Ancora più basso il numero di chi si è rivolto ai Caaf di Cgil e Cisl, che coprono anche il territorio provinciale.

Nel primo caso le pratiche evase sono state oltre 65 mila, nel secondo più di 42 mila e solo poche decine hanno scelto i tre frazionamenti. «Questo perché - spiega Michela Rossi della Cgil - abbiamo consigliato ai nostri utenti di preferire la modalità di sole due rate, perché si versa il 50% subito e l'altro 50% a dicembre. Con le tre, è vero che la prima sarebbe stata solo del 33%, ma la seconda di settembre prevede l'anticipo del 16% di quella di dicembre. Quindi non c'è convenienza».

Anche perché questa possibilità riguarda solo l'importo della prima casa (e delle proprietà rurali) che tendenzialmente non è alto (raramente supera i 250-300 euro, ad esempio se si tratta di case in città con rendita molto alta), visto anche l'abbattimento di 200 euro e di 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni.

Inoltre, la parte relativa a tutti gli altri immobili non era rateizzabile: quindi la divisione in tre parti uguali del 33% interessa solo l'imposta sulla prima casa, mentre resta comunque in due al 50% l'imposta di tutti gli altri immobili.

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