I funerali di Ancilla e Enrica Roncalli
Il ricordo dell'arcivescovo Capovilla

Si svolgeranno mercoledì 12 a Sotto il Monte i funerali di Ancilla ed Enrica Roncalli, nipoti di Papa Giovanni XXIII morte lunedì a poca distanza l'una dall'altra. Il rito funebre di Ancilla si svolgerà alle 9,45 da via Gerole, quello di Enrica alle 15,45 dalla Colombera.

Si svolgeranno oggi a Sotto il Monte i funerali di Ancilla ed Enrica Roncalli, rispettivamente di 83 e 92 anni, nipoti di Papa Giovanni XXIII morte lunedì a poca distanza l'una dall'altra. Il rito funebre di Ancilla si svolgerà alle 9,45 partendo dall'abitazione di via Gerole e sarà presieduto dal parroco monsignor Dolcini, quello di Enrica alle 15,45 dalla casa della Colombera per la parrocchiale dove celebrerà la messa il nipote saerdote don Filippo Bolognini .

Enrica Roncalli era deceduta attorno alle 5 alla clinica San Francesco di Bergamo dove era ricoverata da circa una settimana. La salma è stata poi composta nella camera ardente alla Colobera. Il papà di Enrica – Giovanni, sposato con Caterina Formenti – era fratello del Pontefice. Il legame con Papa Giovanni Con Giovanni XXIII mantenne sempre un legame assai stretto e da tutti era definita la «nipote prediletta» del pontefice ed era la più anziana nipote del Papa. Ancilla, figlia di Giuseppe e Ida Biffi, da tempo malata, è morta nella sua abitazione di via Gerole. Nubile, ha vissuto sempre con il papà Giuseppe – l'ultimo dei fratelli di Giovanni XXIII – assistendolo per tutta la vita, aiutandolo nelle faccende di casa e soprattutto a crescere i fratelli e le sorelle, dopo la morte in giovane età della mamma Ida. Ancilla lascia i fratelli Angelino, Beltramino, Battista, Privato e le sorelle Maria, Chiara, suor Anna missionaria Comboniana.

Fitto è anche lo scambio epistolare che Enrica e Ancilla mantennero con lo zio Papa. Numerose di queste missive sono state poi pubblicate nelle varie edizioni delle «Lettere ai familiari» e delle «Lettere alla famiglia». Anche Enrica Roncalli non si era mai sposata e per lunghi anni ha vissuto e assistito il fratello sacerdote monsignor Battista, parroco di San Gregorio di Cisano e Canonico del Duomo di Bergamo. Lascia le sorelle suor Angela, Teresina, Letizia e il fratello Flaviano.

IL RICORDO DELL'ARCIVESCOVO CAPOVILLA
Dopo la notizia della scomparsa di Ancilla Roncalli, monsignor Loris Capovilla, già segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, ha inviato un messaggio di vicinanza ai familiari. Ecco il testo

«Solo due ore fa – ha scritto monsignor Capovilla rivolgendosi a suor Anna, Chiara, Privato, Angelo, Maria, Battista e Beltramino (sorelle e fratelli di Ancilla Roncalli) – ho inviato agli afflitti Roncalli della Colombera l'espressione del mio dolore per il transito di Enrica. Potete immaginare con quale animo scrivo a voi adesso e con quali sentimenti ho accolto la ferale notizia del passaggio di Ancilla dalle Gerole alla Casa del Padre». Il ricordo Ricorda così monsignor Capovilla la figura di Ancilla Roncalli: «Per lunghi anni con edificazione mia e delle Suore, assieme alla dolce Giulia di Privato, è venuta ogni mattina ad assistere alla mia messa, a Camaitino. La vedo con gli occhi dell'amicizia e vorrei narrarne a dovere le virtù evangeliche da lei vissute e testimoniate. Sono certo che all'ingresso della dimora eterna le è corso incontro Papà Giuseppe, uomo meritevole del titolo biblico di patriarca. Voi rammentate quanto vi ha dato questa Sorella; sapete il cuore che aveva, come mamma Ida, per i poveri e i sofferenti, fossero parenti o semplici comparrocchiani». «Forte e generosa» «Due parole – ha aggiunto – bastano a riassumerne la lunga e, sul finire, tribolata esistenza: Ancilla Domini. Serva del Signore e della Famiglia, sempre sollecita e instancabile, forte e generosa. Dedico a lei quanto Papa Giovanni scrisse in morte di sua sorella dalla quale la vostra prese il nome: "… La nostra cara Ancilla mi è sempre negli occhi e nel cuore: ma gli occhi di lei sono ormai nella luce e nella letizia, e mi lasciano nel fondo molta pace e dolcezza. Io continuo sempre a dire la Santa Messa per lei, ma mi dà pace e serenità il pensiero di lei, e delle sue belle virtù che le fecero sempre onore. Mi par di trovarci tutti insieme in cappellina a pregare in sua compagnia. No, non attristiamoci più. Ancilla sarà ora più che mai la nostra protettrice celeste insieme con tutti i nostri cari defunti" (Lettere ai Familiari , Venezia 28 nov. 1953 ). Vi abbraccio nella carità di Cristo e nella venerazione di Maria Santissima. Vi benedico con tutti i vostri Familiari».

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