Mons. Panfilo lascia Clusone
L'ultimo giorno da parroco

Compiuti i 75 anni, monsignor Giacomo Panfilo si appresta a lasciare la guida della parrocchia di Clusone. «Una delle mie priorità pastorali è stato ragionare e far ragionare di fede e religione i fedeli abitudinari e non solo».

«Una delle mie priorità pastorali è stato ragionare e far ragionare di fede e religione i fedeli abitudinari e quelli che hanno lasciato la strada della Chiesa pensando che si tratti di anticaglie senza peso nell'attualità. Se non risolviamo il problema della trasmissione della fede alle future generazioni, la nostra bella basilica farà la fine dei monumenti dei Maya, cioè una meta di turisti che guardano senza capirci nulla».

Compiuti i 75 anni, monsignor Giacomo Panfilo si appresta a lasciare la guida della parrocchia di Clusone, dove era approdato nel 2005. Nato a Levate, ma della parrocchia di Vilminore, il 19 maggio 1937, dopo l'ordinazione sacerdotale (16 giugno 1962) ha ricoperto incarichi a livello diocesano, fra gli emigranti e in diverse comunità come vicario parrocchiale e parroco.

«Le nostre parrocchie – racconta monsignor Panfilo – sono alle prese con i fenomeni della scristianizzazione, dell'indifferenza religiosa e, anche nel caso di interesse per i temi spirituali, con il relativismo. In questo quadro, anche a Clusone ho cercato di coinvolgere i parrocchiani in queste problematiche, soprattutto gli adulti di ogni età. Fin dagli esordi ho battuto su un chiodo riprendendo la domanda di Gesù Cristo nel Vangelo di Luca: “Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede a Clusone?”».

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