Bergamo e le oasi Wi-Fì free:
«Qui serve un rabdomante»

«Bergamo e le sue oasi WI-FI free? Chi le trova è bravo». Così il consigliere comunale Tognon racconta l'odissea di cerca una connessione al volo: «Come rabdomanti, cellulare alla mano, si deve partire alla ricerca di connessioni fantasma». Commenta

«Bergamo e le sue oasi WI-FI free? Chi le trova è bravo». Così il consigliere comunale del Pd Paola Tognon racconta l'odissea di cerca una connessione al volo: «Come rabdomanti, cellulare alla mano, si deve partire alla ricerca di connessioni fantasma».

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Ecco la lettera
A Bergamo, città che si dichiara moderna, con un servizio di accoglienza turistica eccellente, dovrebbero essere state istituite 14 oasi free wi-fi a disposizione di cittadini e turisti.

Facciamo una verifica a distanza di oltre un anno dalla loro proclamazione con tanto di conferenze stampa:
- 2 oasi non funzionano (neppure l'ombra di un segnale alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea in Bergamo bassa e in Piazza Mercato delle Scarpe in Bergamo alta).
- almeno altre 6 oasi hanno un segnale debole e difficile da utilizzare.

E se non bastasse: nessuna delle aree interessate al WI-FI free sono segnalate da un pannello o da apposita segnaletica che ne dia indicazione e ne spieghi le modalità per la necessaria registrazione: come rabdomanti, cellulare alla mano, si deve partire alla ricerca di connessioni fantasma.

Inoltre nessuna comunicazione sulle suddette 14 oasi viene data sul portale Bergamo Turismo o sul sito del Comune di Bergamo: come hacker ci diamo da fare per scoprire che le informazioni, per altro scorrette, sono date su un ulteriore sito: www.bergamowifi.it. Un sito solitario nel web...

E per finire: possiamo anche essere hacker e rabdomanti, ma sempre e solo italiani. Perché se siamo stranieri, o più in generale non possediamo una carta Sim italiana, non possiamo in alcun modo usufruire delle oasi WI-FI free.

Così la nostra città, candidata a Capitale della Cultura 2019 si presenta ai cittadini del mondo. Non ci resta che attendere, dopo le dimissioni dell'assessore Moro, che la delega venga affidata a persona di competenza».
Paola Tognon, consigliere comunale del Partito Democratico

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