Brebemi, difese all'attacco:
tempi sconcertanti per le perizie

«Siamo abbastanza sconcertati dei tempi lunghissimi della perizia, che si sta protraendo oltre i sei mesi previsti dalla legge». Il lamento dell'avvocato Roberto Bruni, legale di Pierluca Locatelli, è la sintesi dell'umore che circola tra le difese.

«Siamo abbastanza sconcertati dei tempi lunghissimi della perizia, che si sta protraendo oltre i sei mesi previsti dalla legge». Il lamento dell'avvocato Roberto Bruni, legale di Pierluca Locatelli, giunge al termine della riunione che i difensori degli indagati dell'inchiesta Brebemi hanno tenuto giovedì, ed è la sintesi dell'umore che circola tra le difese.

L'incarico per la perizia il gip di Brescia lo ha assegnato il 1° febbraio scorso: vale a dire sette mesi e mezzo fa. Gli esperti nominati dal giudice - il geologo Giampaolo Sommaruga di Varese e l'ingegner Paolo Rabitti di Mantova - stanno viaggiando di proroga in proroga (siamo già alla quarta) e, non fosse per il calcolo dei periodi di sospensione, la perizia correrebbe il rischio di essere dichiarata nulla.

I due periti devono verificare la qualità del materiale conferito dall'impresa Locatelli sotto il tracciato della Brebemi e stabilire se ci sono delle sostanze pericolose che superano i limiti di legge. Dalle prime indiscrezioni pare che sia quasi tutto nella norma e che gli sforamenti siano minimi. Si resta nel campo dell'ufficiosità, ma sarebbe stato rilevato un superamento occasionale e contenuto dei livelli di cromo e arsenico, in un tratto di 600 metri circa di cantiere - fra Treviglio, Caravaggio e Antegnate - a fronte di valori regolari nel resto dell'area (più di 7 chilometri) oggetto dei prelievi.

Ora ci son nuove nuove date: il 19 ottobre quella per la consegna dei risultati, il 12 novembre quella della nuova udienza per la discussione. Il 28 settembre si dovrebbero discutere davanti al gip gli esiti della perizia sul cantiere di Orzivecchi (Brescia), ma pure in questo caso è stata chiesta una proroga.

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