Nuova Gamec, c'entrano le Ferrovie
Si pensa a una strada per il nuovo polo

Ci sono le Ferrovie sulla strada della nuova Galleria d'arte moderna e contemporanea in via Rovelli. Palafrizzoni sta trattando per ottenere una parte del sedime dello scalo merci per una strada che colleghi la zona della stazione con il nuovo polo museale.

Ci sono le Ferrovie sulla strada della nuova Galleria d'arte moderna e contemporanea in via Rovelli. Palafrizzoni sta trattando per ottenere una parte del sedime dello scalo merci: quella necessaria alla realizzazione di una strada che colleghi la zona della stazione con il nuovo polo museale. «Un intervento fondamentale per migliorare l'accessibilità alla struttura e razionalizzare la viabilità esistente» spiega l'assessore all'Urbanistica, Andrea Pezzotta. Una bretella che, staccandosi da via Tommaseo all'altezza dei campi da tennis, prosegua in parallelo ai binari della linea per Brescia, sottopassando il viadotto di via Piatti e raggiungendo così gli ex Magazzini Generali, che Ubi Banca vuole ristrutturare, destinandoli in parte alla nuova Gamec.

In caso di diniego delle Ferrovie ci dovranno essere delle modifiche nella viabilità d'accesso al complesso, tali da incidere anche sull'assetto progettuale. Intanto il Pgt prevederebbe la realizzazione di abitazioni sul lato di via Rovelli occupato in passato dalla Dogana, e la completa demolizione degli ex Magazzini Generali, collocati sul lato opposto, verso la ferrovia, dove dovrebbe sorgere un parco. Ubi Banca ha presentato una proposta che ribalta la prospettiva della seconda parte dell'intervento: ovvero la conservazione dei magazzini, la ristrutturazione in un contesto di verde pubblico e la donazione parziale alla città per ospitare la nuova Gamec. Che lascerebbe così gli attuali spazi di via San Tomaso, davanti all'Accademia Carrara. In numeri, circa 5.500 metri quadri di superficie lorda negli edifici più bassi disposti su tre piani, uno dei quali interrato e destinato ai depositi, alle collezioni permanenti e ai prestiti. Al pianterreno troverebbero posto le esposizioni, e al primo gli uffici. Ad Ubi Banca resterebbero invece i silos più alti: 4.100 metri quadri circa destinati ad una caffetteria, al bookshop e alla collezione permanente della banca. Tre i piani per il Centro di formazione, con tanto di auditorium, mentre il quarto e il quinto dovrebbero ospitare un ristorante con vista (mozzafiato) su Bergamo. Alta e bassa.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 23 settembre

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