Arici (Cgil Medici) risponde a Sola:
fino a quando dovremmo fermarci?

«La crociata solitaria di Sola prosegue tra facili ironie sul coro bipartisan dei partiti e l'insistenza nel frapporre questioni formali a chi sta cercando di risolvere problemi di antica origine». Lo dice Claudio Arici, della Cgil Medici, interpellato sulle vicende che tormentano ormai da tempo il nuovo ospedale di Bergamo.

«La crociata solitaria di Sola prosegue tra facili ironie sul coro bipartisan dei partiti e l'insistenza nel frapporre questioni formali a chi sta cercando di risolvere problemi di antica origine». Lo dice Claudio Arici, della Cgil Medici, interpellato sulle vicende che tormentano ormai da tempo il nuovo ospedale di Bergamo.

«Ci dica però dove vuole arrivare - tiene a sottolineare Arici - . Dalla scelta dell'area ai motivi dei ritardi se ne sono accavallati di errori e ora l'ospedale sta correndo per recuperare. Dalle sue dichiarazioni sembra di capire che dovremmo fermarci in attesa che qualcuno stabilisca le responsabilità e che la ricerca di legittime soluzioni, sulle quali comunque ci sono firme in calce di qualcuno che si prenderà le responsabilità, debba essere di volta in volta approvata da non si capisce chi e in quali tempi. Insomma fermiamoci. Fino a quando?».

«Io - prosegue Arici, medico, infettivologo, responsabile del Pronto soccorso - in quell'ospedale ci lavoro e penso che l'opportunità di sfruttare le nuove strutture sia già di per sè un motivo valido per perseguire un obiettivo diverso da quello del consigliere regionale Sola. Penso anche che la questione di sostanza sia rappresentata dall'interesse pubblico, quello di dare un servizio ai cittadini e di evitare i costi enormi del ritardo ala collettività. Non ironizzo sul coro bipartisan ma lo auspico. Se serve a stimolare Regione Lombardia a risolvere i problemi dei tanti artigiani che lavorano in attesa di essere pagati - conclude Arici - ben venga. I cori a volte servono».

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