Rapinatori «coraggiosi» a Bossico
Dalle Poste via con 30 mila euro

Potremmo, eufemisticamente, chiamarli «coraggiosi». Sì, perché ci vuole coraggio per andare a Bossico per mettere a segno una rapina: l'unica via di fuga è una strada di sei chilometri, tutta a tornanti, che scende dal paese fino all'incrocio.

Potremmo, eufemisticamente, chiamarli «coraggiosi». Sì, perché ci vuole coraggio per andare a Bossico per mettere a segno una rapina: l'unica via di fuga è una strada di sei chilometri, tutta a tornanti, che scende dal paese fino all'incrocio: qui si va o a Lovere o a Clusone.

Il rischio di essere presi durante il tragitto è fortissimo. Tant'é che, in paese, nessuno ricorda un colpo né in banca né in farmacia, solo per fare due esempi. Eppure martedì alle 13,45 si sono presentati in due all'ufficio postale che si trova nel centro storico.

Due uomini di 40-50 anni che parlavano italiano: uno impugnava una pistola. Che fosse vera o finta il dipendente delle Poste non ha saputo dirlo: l'ha vista per pochi istanti, poi è stato rinchiuso in bagno.

I rapinatori poi hanno fatto self-service: dai cassetti hanno arraffato tutti i contanti che hanno trovato. Il bottino è ingente: circa 30 mila euro, perché sono giorni in cui si pagano le pensioni.

I malviventi se ne sono andati, e di loro si è persa ogni traccia: i carabinieri non li hanno incrociati arrivando in paese. O si sono nascosti da qualche parte, a Bossico, oppure sono fuggiti a piedi, attraverso i boschi. Le indagini sono in corso.

Poco dopo le 15.30 i carabinieri hanno però ritrovato l'auto usata per la rapina, parcheggiata nei pressi del cimitero del paese. L'auto, a quanto risulta, era stata rubata nel lulgio scorso.

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