Il blocco delle auto più inquinanti
Si passerebbe da 37 a 111 Comuni

Divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti (Euro 0 benzina e diesel, Euro 1 e 2 diesel) in 361 Comuni ancichè nei 209 dell'ex area critica; il rafforzamento dei controlli; l'individuazione di una data per il fermo dei diesel Euro 3. La Regione combatte lo smog.

L'estensione del divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti (Euro 0 benzina e diesel, Euro 1 e 2 diesel) a 361 nuovi Comuni appartenenti all'ex area critica A2; il rafforzamento dei controlli; l'individuazione di una data precisa per il fermo dei diesel Euro 3 e una forte spinta affinché il Governo approvi al più presto il Piano aria nazionale.

Questi i temi al centro del Tavolo Aria, presieduto lunedì 8 ottobre, a Palazzo Lombardia, dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi. Fra i numerosi sindaci e assessori comunali e provinciali, anche Pierfrancesco Maran (Comune di Milano) e Cristina Stancari (Provincia di Milano).

L'ESTENSIONE DEI BLOCCHI - Su proposta dell'assessore Raimondi è cominciato un lavoro per estendere a nuovi Comuni il blocco di 12 ore (dalle 7.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, dal 15 ottobre al 15 aprile) dei veicoli più inquinanti. A oggi il fermo coinvolge la cosiddetta «area critica ex A1» (209 Comuni), coinvolgendo 447.000 autoveicoli.

La limitazione proposta ne coinvolgerebbe altri 361 dell'ex area A2 e porterebbe a eliminare dalle strade altri 223.000 veicoli, che, sommati ai 447.000 già bloccati, porterebbe a un totale di oltre 670.000 veicoli fermati, ai quali si aggiungono 174.000 moto. Oltre agli agglomerati delle province di Milano, Bergamo e Brescia, i blocchi verrebbero estesi a numerosi centri delle province di Como, Cremona, Lodi, Lecco, Monza e Brianza, Pavia e Varese. Nella Bergamasca erano 37 i paesi coinvolti, ma potrebbero diventare 111, dunque esattamente il triplo.

I TEMPI - Raimondi ha chiesto alle Province di farsi portavoce, assieme alla Regione stessa, della proposta di estensione dei fermi ai Comuni compresi nel loro territorio. «Auspico - ha sottolineato - che in una quindicina di giorni le Province possano farci avere le risposte delle Amministrazioni comunali che hanno interpellato. In questo modo potremo avviare l'iter legislativo e procedere con le nuove norme entro l'inverno».

RIDUZIONE INQUINAMENTO ATMOSFERICO - Arpa ha valutato che un tale provvedimento porterebbe a una riduzione dell'8,3 per cento delle emissioni.

IL BLOCCO DEI DIESEL EURO 3 - Su questo tema l'assessore Raimondi è stato netto: «Non aderiamo alla proposta di bloccare i diesel Euro 3 in fasi emergenziali, perché è scientificamente provato che agire non strutturalmente non serve a nulla. Oltretutto non è un'azione politicamente sostenibile in tempi così rapidi. Vogliamo però arrivare all'indicazione di una data precisa per il loro fermo». A tal proposito val la pena ricordare che oggi circolano ancora 500.000 diesel Euro 3 nell'area critica A (ex A1 + ex A2) e altri 400.000 in tutta la regione.

STRETTA DEI CONTROLLI - Raimondi ha anche spiegato che con la Direzione regionale Polizia locale si sta lavorando per far sedere allo stesso tavolo tutti i soggetti e gli Enti preposti ai controlli «in modo che siano definiti criteri e modalità più idonee, affinché questi siano realmente efficaci e possano quindi contribuire in modo sostanziale alla riduzione dell'inquinamento atmosferico». In questo lavoro è fondamentale la partecipazione attiva dei Comuni che, per primi, ne hanno la responsabilità.

PIANO NAZIONALE ARIA E VETROFANIE - L'assessore, come peraltro ribadito questa mattina dal presidente Formigoni al ministro dell'Ambiente Clini, ha ricordato la necessità di arrivare quanto prima a un nuovo Piano aria nazionale, perché «l'intervento dello Stato sarebbe più che necessario, andandosi a configurare come quadro di riferimento all'interno del quale muoversi».

Lo stesso dicasi per la sperimentazione delle vetrofanie per il riconoscimento dei veicoli più inquinanti. «L'esperienza tedesca - ha spiegato Raimondi - dice che queste sono efficaci se regolate da norme statali. Per questo ci faremo carico di inserire anche questo tema all'interno delle richieste che vogliamo sottoporre al Governo nazionale».

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