Sciopero della scuola il 12
L'ha proclamato la Flc-Cgil

Per la scuola statale e non statale ma anche per il settore della formazione professionale venerdì prossimo, 12 ottobre, sarà il giorno della mobilitazione nazionale: la Flc-Cgil ha infatti proclamato uno sciopero di tutto il personale.

Per la scuola statale e non statale ma anche per il settore della formazione professionale venerdì prossimo, 12 ottobre, sarà il giorno della mobilitazione nazionale: la Flc-Cgil ha infatti proclamato uno sciopero di tutto il personale, dirigenti, docenti e personale Ata, per l'intera giornata contro le politiche del Governo Monti nei comparti della conoscenza.

Si va in piazza «perché non è vero che da dopo la Gelmini e Tremonti non ci sono stati più tagli nella scuola» ha ripetuto il segretario generale provinciale della Flc-Cgil, Tobia Sertori, «perché non è possibile che si continui a ritenere il sistema pubblico una "zavorra", perché c'è un'intesa sul lavoro pubblico da rispettare e da applicare, ma anche perché siamo senza un contratto nazionale e perché il sistema "scuola" in Lombardia è in profonda recessione».

Nel giorno dello sciopero si terrà a Milano la manifestazione regionale con partenza alle ore 9,30 da Largo Cairoli per poi raggiungere il Palazzo della Regione presso il quale si chiuderà l'iniziativa con la partecipazione di studenti, sindacato e associazioni e con i loro rappresentanti che interverranno dal palco.

Anche da Bergamo è prevista la partenza di una delegazione diretta a Milano (con il treno delle ore 8.02). «Dopo i tagli e gli interventi di demolizione della scuola pubblica da parte del precedente Governo, anche l'attuale compagine governativa insiste nel non capire la necessità di un ruolo determinante della Scuola per il futuro del Paese» ha aggiunto il segretario provinciale della Flc-Cgil.

Dopo gli appelli anche di personalità e organizzazioni internazionali, dal governatore della Bce Mario Draghi fino all'Ocse e a buona parte della stessa Confidustria che ritengono inevitabile puntare e investire su istruzione e ricerca per uscire dalla crisi, la politica di Monti - continua il comunicato della Cgil - in questi comparti è, purtroppo, in continuità con il precedente governo.

Oltre al blocco del Ccnl, scaduto nel dicembre 2009, la cosidetta spending review colpisce lavoratori e utenti della scuola pubblica. In provincia di Bergamo, per fare un esempio in casa nostra, a fronte di 2.000 alunni in più rispetto all'anno scorso non è stato assegnato alcun aumento di organico, sia come personale docente che come personale non docente. In provincia di Bergamo, per fare un esempio in casa nostra, a fronte di 2.000 alunni in più rispetto all'anno scorso non è stato assegnato alcun aumento di organico, sia come personale docente che come personale non docente.

«Ora, rispettare l'organico (insufficiente) assegnato dal Ministero alla nostra provincia ha avuto come conseguenza la mancata attivazione di classi a tempo pieno nella primaria e a tempo prolungato nella scuola media, il mancato rispetto del rapporto alunni/docente di sostegno per i diversamente abili, l'aumento di alunni per classe, la difficoltà della gestione del tempo mensa, l'assenza di qualsiasi compresenza per progetti di aiuto, potenziamento, recupero».

Sul fronte del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, la situazione, ha aggiunto Tobia Sertori, «rasenta il rischio vero di un blocco delle segreterie: una norma di legge obbliga i docenti con problemi di salute a diventare assistenti amministrativi e a svolgere un ruolo delicato e professionale di cui non conoscono nulla; così vale anche per il personale collaboratore scolastico che, dopo il taglio drastico dei posti, non potrà più assicurare assistenza e sorveglianza agli alunni durante le lezioni. Le ultime notizie di oggi sulla Legge di stabilità per il 2013 confermano e aumentano le ragioni dello sciopero contro una politica di continuo attacco al lavoro e al servizio pubblico, ai diritti e tutele contrattuali continuamente modificate unilateralmente da decreti e norme di legge».

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