Delitto Ghilardi: ombra dell'usura
sull'intricato giallo di Gessate

Usura e recupero crediti con metodi violenti: gli inquirenti sono convinti che sia questo il milieu dell'omicidio di Giovanni Ghilardi. È da qui, per chi indaga, che è spuntato l'assassino (o comunque il mandante del delitto) dell'imprenditore di Nembro.

Usura e recupero crediti con metodi violenti: gli inquirenti milanesi sono convinti che sia questo il milieu dell'omicidio di Giovanni Ghilardi. È da qui, secondo chi indaga, che è spuntato l'assassino (o comunque il mandante del delitto) dell'imprenditore di Nembro trovato con due proiettili in testa il 10 febbraio 2010 nel baule della sua Land Rover a Gessate.

Un ambiente in cui avrebbe bazzicato pure la stessa vittima. Un mondo viscido, ingarbugliato al punto che non sai mai chi è chi: denunce dietro le quali si potrebbero nascondere interessi, usurati che finiscono poi in cella per usura e quel labile confine di percentuali d'interesse che da sempre divide il prestito lecito dallo strozzinaggio.

Spunta da qui pure Giambattista Zambetti, 55 anni, di Spinone al Lago, detto «Ragno», amico della vittima, che mercoledì 10 ottobre è stato rinviato a giudizio dal gip Tino Palestra per usura ed estorsione. Con lui, secondo il capo d'imputazione, avrebbe agito lo stesso Ghilardi e, in alcuni casi, pure il figlio ventiduenne di Zambetti, Mattia.

Li avevano denunciati nel 2009 i due fratelli titolari della ditta di serramenti Rodes srl di Milano e un loro dipendente: Dario Pandolfi, 61 anni, di Montello; Pietro Pandolfi, 64, di Vernate (Milano); e Giovanni Forti, 51, di Novara. I due fratelli avevano raccontato di aver ricevuto alla fine del 2008, dal «Ragno» e da Ghilardi, un prestito di 150 mila euro con un tasso del 10% mensile.

L'inchiesta ha trovato impulso dalle indagini sull'omicidio Ghilardi. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali gli inquirenti hanno ricevuto gli spunti per rianimare il fascicolo. E così, ecco che il 27 aprile 2011 il pm che indaga sul delitto ottiene un'ordinanza di custodia cautelare per Giambattista Zambetti. Passa poco più di un anno e arriva la sorpresa: nel giugno scorso vengono arrestati Dario Pandolfi e Giovanni Forti. I reati contestati? Usura e tentata estorsione, gli stessi che lamentano di aver subito da Ghilardi e dagli Zambetti.

È dall'intricato mondo dell'usura, sostiene chi indaga, che è arrivato l'assassino di Giovanni Ghilardi. Ci sono gli indizi, ma non il responsabile. Qualcuno che ha deciso di vendicare un torto o uno sgarro. O che, rispetto alla somma da restituire, ha trovato più conveniente il lavoro di un sicario.

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