Scarichi, maglia nera nelle Valli:
c'è il rischio di sanzioni della Ue

Non c'è tempo da perdere. In Bergamasca ci sono dieci zone fuorilegge per fognature o depuratori inadeguati, se non del tutto assenti. L'Unione europea non scherza: il termine perentorio per mettersi a norma e non incappare nelle pesantissime è il 2015-2016.

Non c'è tempo da perdere. In Bergamasca ci sono dieci zone fuorilegge per fognature o depuratori inadeguati, se non del tutto assenti. L'Unione europea non scherza, il termine perentorio per mettersi a norma e non incappare nelle pesantissime sanzioni è per alcuni Comuni bergamaschi il 2015, per altri il 2016.

In tutto sono stati individuati dieci agglomerati (aree omogenee che possono comprendere da poche centinaia di abitanti ad alcune migliaia), la stragrande maggioranza è nelle valli: alcuni sono privi di collettamento (fognature e depurazione), altri con gli impianti non a norma.

La lista nera indica i comuni dove è necessario intervenire e sono quelli di Colzate e Almenno San Salvatore, Castelli Calepio, Oltre il Colle, Onore e Castione, San Giovanni Bianco, Schilpario, San Pellegrino, Zogno e la Val Serina (con Algua, Bracca, Cornalba, Costa Serina e Serina), Cortenuova, Carona e Sedrina.

La Bergamasca è quindi in grave deficit nel trattamento delle acque reflue, ma non siamo i soli. «Basti pensare che la Lombardia è sotto sanzione per un miliardo di euro» spiega Antonio Pezzotta, amministratore delegato di Uniacque, la società che dal 2007 gestisce il servizio idrico integrato provinciale.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 12 ottobre

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