Non ci sono più i taglialegna
Così i Comuni affittano i boschi

L'epoca dei taglialegna è finita. Ormai, in Valle Brembana, i boscaioli di professione si contano sulle dita di una mano. E i boschi non sono più una risorsa redditizia come un tempo. Così gli alberi avanzano a discapito di prati e pascoli.

L'epoca dei taglialegna è finita. Ormai, in Valle Brembana, i boscaioli di professione si contano sulle dita di una mano. E i boschi non sono più una risorsa redditizia come un tempo. Così gli alberi avanzano a discapito di prati e pascoli, le piante non sono tagliate da decenni e il territorio, sentieri compresi, è sempre più abbandonato.

Per questo - ma anche per fare cassa - alcuni Comuni hanno deciso di affittare o vendere (è il caso di Taleggio) i boschi di proprietà. E dopo l'esperienza di Dossena e Valtorta saranno Piazza Brembana e Cassiglio a prendere la stessa strada, ovvero l'affidamento in gestione pluriennale.

A Piazza Brembana il bando per la concessione scadrà venerdì: è previsto l'affitto per 15 anni di circa 290 ettari di bosco, nella zona del monte Sole e in località Fondi, al confine con i comuni di Piazzolo, Moio, Lenna e Olmo, con una base d'asta di 12 mila euro l'anno (ovvero 180 mila euro per tutto il periodo).

Il bando prevede, inoltre, che al Comune vada il 25% degli eventuali «crediti di carbonio» che verranno erogati al gestore. Si tratta di fondi europei messi a disposizione per l'abbattimento dei gas serra che arriveranno solo dopo «certificazione di gestione ecosostenibile». Certificazione che, per esempio, sarà possibile in caso di utilizzo del legname in centraline a biomassa (per la produzione di energia elettrica tramite scarti di legna).

«I boschi sono ormai abbandonati e non li taglia più nessuno - dice il sindaco Geremia Arizzi - e questa strada, seguita da altri Comuni, è l'unica per riuscire a garantire una manutenzione».

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