Milano: Mercadante e Zambelli
restano rinchiusi in carcere

Aste truccate, confermata la misura cautelare. Il gip di Milano Maria Vicidomini ha bocciato le richieste delle difese: rischio inquinamento prove e reiterazione. I difensori dei due indagati hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame.

Sono in carcere da una settimana il manager Cisl Dario Zambelli e l'ormai ex funzionario del Comune di Milano Patrizio Mercadante, e dovranno rimanerci ancora. Così ha deciso il gip di Milano Maria Vicidomini, che ha bocciato le richieste delle difese.

Gli avvocati dei due arrestati nell'inchiesta sugli appalti truccati per le colonie dei bambini e su una serie di finanziamenti sospetti avevano chiesto i domiciliari per i loro assistiti.

Il giudice, invece, accogliendo il parere dei pm di Milano Tiziana Siciliano e Grazia Pradella, nel suo provvedimento per confermare il carcere, anche per il segretario generale dell'Istituto dei ciechi di Milano Antonio Picheca, si è richiamato alle esigenze cautelari che aveva sottolineato nell'ordinanza d'arresto.

Mercadante, secondo il gip, ha «dimostrato la spiccata propensione ad alterare le possibili prove a suo carico, contraffacendo senza scrupoli documenti di varia natura».

Zambelli, titolare di varie società di viaggi e legato, secondo l'accusa, alla Cisl di Bergamo, potrebbe dal canto suo, come scrive il gip nell'ordinanza, continuare a inquinare le prove, così come avrebbe fatto in fase di indagini, prima di finire dentro.

Intanto la difesa ha fatto ricorso per chiedere la scarcerazione anche al Riesame. Udienza il 22 ottobre.

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