Pirellone, ecco il dibattito:
Sola (Idv) s'è già dimesso

Il consiglio regionale tornerà a riunirsi giovedì 25 ottobre per discutere la legge elettorale che sarà elaborata dalla Commisisone Affari istituzionali a partire da mercoledì. È quanto ha deciso la conferenza dei capigruppo.

Il consiglio regionale tornerà a riunirsi giovedì 25 ottobre per discutere la legge elettorale che sarà elaborata dalla Commisisone Affari istituzionali a partire da mercoledì. È quanto ha deciso la Conferenza dei Capigruppo al termine della seduta del Consiglio regionale durante la quale si è svolto un ampio dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione Roberto Formigoni.

«Questa legislatura regionale è giunta al termine», ha esordito il presidente Formigoni ricordando la decisione del gruppo del Pdl di rimettere le dimissioni nelle mani del capogruppo Paolo Valentini. «Prima di sciogliere il Consiglio –ha aggiunto- è opportuno correggere la legge elettorale cominciando dall'abolizione del listino e questo lo si faccia nel corso di questa settimana. Toccherà al prefetto decidere la data delle elezioni che, sulla base della legge, dovranno svolgersi non prima di 45 giorni e non oltre 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio. Per quanto mi riguarda nei prossimi giorni darò vita a una nuova Giunta regionale».

«C'è sempre stata la nostra assoluta disponibilità – ha detto il capogruppo del Pd Luca Gaffuri - a dare le dimissioni e ad aprire la discussione sulla legge elettorale. Lavoriamo sodo una settimana sul testo di riforma ma poi si chiuda questa legislatura. Siamo contenti di essere arrivati finalmente a questo punto».

«Non sono d'accordo col Pd – ha affermato il Capogruppo dell'UDC Gianmarco Quadrini – non sono per nulla contento di quello che sta capitando a questo Consiglio regionale. Sono rattristato e amareggiato di questo epilogo. E' una babele. Ora si affrontino urgentemente le priorità: la legge elettorale e il bilancio. Poi si torni al voto».

«Apprezzo il pentimento di Formigoni – ha detto Stefano Zamponi (IDV) – ma non ho sentito alcuna parola di autocritica del Presidente della Giunta per quanto è capitato. Non sarà certo una Giunta esterna di tecnici a dare una facciata di perbenismo a una istituzione contaminata dalla ‘ndrangheta”. Secondo Chiara Cremonesi (SEL) la legge elettorale “è una priorità: lo abbiamo sempre detto ma non mi pare che la maggioranza fosse di questo avviso fino ad oggi. Ora non ci fidiamo più e pretendiamo tempi certi. Non si può più tirare a campare».

«Saremmo irresponsabili se non compissimo alcuni adempimenti necessari e urgenti come l'approvazione del bilancio regionale – ha continuato Stefano Galli (LN) -  La Lega ha sempre combattuto la criminalità organizzata, non possiamo acconsentire di infangare questo consesso da chi usa la politica per fare i propri interessi e non quelli dei cittadini, utilizzando i voti della malavita».

«Facciamo la legge elettorale in tempi stretti – ha detto Elisabetta Fatuzzo (Pensionati) -  sia abolito il listino e non si facciano gli interessi di un partito piuttosto che di un altro». «Facciamo la legge elettorale in una settimana e si voti» ha dichiarato il capogruppo PdL, Paolo Valentini, perchè «in caso contrario si attiverebbe un meccanismo destabilizzante. Se si riesce a cambiare la legge elettorale, bene ma se non è possibile, si vada subito al voto con quella attuale».

Per Giulio Cavalli (Sel) si sancisce la «non  tollerabilità del governo Formigoni, un quadro di cui la vicenda dell'Assessore Zambetti è solo un frammento. E' il fallimento della qualità etica e morale  della classe dirigente di questa Regione. Le dimissioni di tutti i consiglieri sono l'unica soluzione».

Disponibilità a lavorare a tappe forzate su una nuova legge elettorale è stata espressa da Maurizio Martina (PD): «Abbiamo ampiamente superato il punto limite. Adesso non accettiamo più rinvii o rimbalzi: siamo disposti a lavorare giorno e notte per arrivare, tra una settimana, a una nuova legge che abolisca il listino».

Prima della seduta consiliare i gruppi di opposizione avevano occupato i banchi della presidenza, esponendo uno striscione che chiedeva le dimissioni di Formigoni. Lo striscione è stato rimosso una volta aperti i lavori dal vicepresidente Carlo Saffioti, che ha definito il gesto «irrispettoso e inqualificabile».

Il consigliere Gabriele Sola (IdV) non ha partecipato ai lavori rassegnando le dimissioni all'assemblea ha poi annunciato le sue «immediate dimissioni», sottolineando di voler rinunciare al vitalizio. Il dibattito sul riordino delle Province non si è svolto. Ogni decisione in merito spetterà quindi alla Giunta Regionale.

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