La «mano morta» costa cara
56enne patteggia 1 anno e 4 mesi

È costata cara a un 56enne della Bassa bergamasca la classica «mano morta» a spese di una collega della compagna. Prima una denuncia penale per molestie sessuali e ora il patteggiamento a un anno e quattro mesi di reclusion.

È costata cara a un cinquantaseienne della Bassa bergamasca la classica «mano morta» a spese di una collega della compagna, una ventiduenne romena. Prima una denuncia penale per molestie sessuali e ora, di conseguenza, l'udienza preliminare per quel reato, dove l'uomo, incensurato e assistito dagli avvocati Paolo Bertocchi e Sabina Valoti, ha scelto di patteggiare un anno e quattro mesi di reclusione (il giudice dell'udienza preliminare Bianca Maria Bianchi gli ha concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena).

I fatti risalgono al periodo tra la fine di febbraio e i primi di marzo di quest'anno, e si sarebbero svolti a Mapello, in un paio di negozi del centro commerciale Continente: l'uomo frequentava il centro in quanto la sua fidanzata lavorava lì, e tra l'altro le due donne erano colleghe. Proprio per questo motivo, secondo quanto ricostruito dall'accusa sulla base della denuncia della vittima, parte civile con l'avvocato Dario Pellegrino, aveva avuto modo di incontrarla e, quindi, molestarla.

Il primo episodio si sarebbe verificato proprio nel negozio in cui le due donne lavoravano: lui avrebbe afferrato la 22enne per un braccio, per poi toccarle il sedere con la cosiddetta «mano morta», pronunciando tra l'altro apprezzamenti volgari. La giovane in quell'occasione non aveva denunciato nulla, ma qualche giorno dopo la scena si sarebbe ripetuta in un altro negozio. A quel punto la ragazza si sarebbe confidata prima con un'amica, poi ne avrebbe parlato anche con un addetto alla sorveglianza, da cui si faceva accompagnare per evitare incontri col 56enne, e alla fine aveva denunciato tutto ai carabinieri, facendo partire l'indagine penale. In breve tempo l'uomo era stato identificato e denunciato a piede libero per molestie sessuali, e nei suoi confronti il pubblico ministero Carmen Santoro aveva aperto un fascicolo. Nell'udienza preliminare il cinquantaseienne ha scelto la strada del patteggiamento della pena.

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