Caso Yara, Fikri: «È assurdo
Mi stanno rovinando la vita»

Avrebbe parlato volentieri se il giudice lo avesse definitivamente dichiarato fuori dal caso Yara, ma così non è stato. Per la quarta volta lui fa ritorno a casa ancora con l'etichetta di indagato per omicidio. Mohammed Fikri dice: «Mi stanno rovinando la vita».

Sono quasi le otto di sera quando Mohammed Fikri esce dallo studio del suo avvocato, in via Camozzi a Bergamo, stretto nel giubbotto marrone attillato, il volto chino e semi nascosto dal bavero alzato.

Avrebbe parlato volentieri se il giudice lo avesse definitivamente dichiarato fuori dal caso Yara, ma così non è stato. Per la quarta volta lui, che partecipa a tutte le udienze, fa ritorno a casa, in Veneto, ancora con l'etichetta di indagato per omicidio, quella che ancora oggi - dopo quasi due anni - non gli consente di trovare un lavoro, né di ottenere la carta di soggiorno.

Stringe i pugni, trattiene a fatica le lacrime, accelera il passo. Alla fine, però, Mohammed sbotta: «Non riesco a capire, lo fanno apposta, ce l'hanno con me».

Perché, secondo lei, il giudice ha ordinato una nuova traduzione di quella sua ormai famosa frase intercettata?
«Non riesco a capire, sembra quasi che lo facciano apposta, soltanto per rovinarmi la vita. È proprio quello che stanno facendo, mi rovinano la vita».

Cosa disse esattamente in quella telefonata che ancora oggi, a distanza di quasi due anni, è al centro della vicenda giudiziaria che la riguarda?
«È già stato chiarito, quello che dissi, gli inquirenti lo sanno».

Perché servirebbe un interprete più qualificato dei precedenti?
«Ma quale interprete... Non ci vuole nessun interprete. Anche un bambino di 7 anni sarebbe in grado di tradurre le parole che ho detto quel giorno. Tutto quello che mi sta succedendo è completamente assurdo».

Leggi le due pagine dedicate al caso Yara su L'Eco di venerdì 19 ottobre

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